Scritto da: As.82
Pensavo:

Oggi 3 dicembre è una giornata, ormai, come tutte le altre.
Lo scorso 26 novembre, è stato l'anniversario, se così lo possiamo chiamare, della fine della mia ultima relazione sentimentale. Poi pensavo al 17 luglio, altra data che segnava l'inizio della relazione, ed a tutte le altre date che non serve ricordare in quanto non sono qui per annoiare chi leggerà ma bensì per buttare giù due righe in questa meravigliosa isola che mi ospita accompagnata dal silenzio ed in lontananza, forse, lo schiamazzo dei bambini che urlano e giocano a palla a riva nel mare.
Si sta bene, le mie giornate passano molto lentamente, l'odore dei colori ad olio sulle tele rilassa quello delle poesie che pian piano formano molto lentamente, senza fretta la prima uscita del libro che prende forma.
È molto, molto rilassante.
Pensando, riflettevo su quanto la gente idealizzi e metta etichette alle persone, a quelle che non conosce, a quelle che ha vissuto ed a quelle che verranno nella vita di ciascuno di noi. È molto strano.

Oggi, pensavo a come io abbia etichettato ed a come lo sia stato a sua volta dalle persone al mio fianco.
Pensavo a quei messaggi che ho inviato in forma anonima con il solo ed unico scopo di poter avere ancora una conversazione con la mia ex; a quelle frasi dette in attimi di rabbia e poca stabilità mentale che mi hanno etichettato come: minacciatore!; a quegli sguardi che incrociati per strada, dicevano a squarcia gola: mi fai schifo, pensavo ed infine, non faccio fatica a riflettere su come sono stato sempre al di là del pensiero stesso.
A quello che ho fatto giornalmente per me; a quello che ho persistito perché credevo che quella storia così importante dopo così tanto tempo di "solitudine" era quella definitiva che mi avrebbe portato a vivere una vita con una persona che avrebbe fatto di me, ancor più di quello che ero stato, la persona più felice del mondo.

Pensavo, ed alla luce dei fatti, mi trovo come sono sempre stato, con lo stesso stimolo di voler vivere la vita, di svegliarmi al mattino colorando la mia vita di note musicali, di gioie quotidiane, di piccolezze che rendono grande il mio giorno e di quello che era per me Colei, la mia Lei.

Ma la gente, come detto prima, mette etichette e di quelle ne fa un cerchio che tende a chiudere la sfera dei propri pensieri.

La gente, tutti, credono di aver capito le persone, di averle studiate per bene e di saperne tutti i segreti e sfaccettature che ne compongono l'animo.

Ci voleva tanto a capire che quella persona che scriveva, ero io!; che tutte quelle frasi erano mirate ad un plausibile litigio che poi sarebbe sfociato in un dolce ed interminabile abbraccio di passione.

Ma, le etichette, sono quelle che fanno la differenza, etichettato come una persona che tirava a campare; come non Uomo; come il non padre dei possibili figli futuri e di tante tantissime parole che ad oggi, sono stati fendenti dolenti nel corpo ma sopratutto nell'anima di me stesso.

Non provo vergogna nel scrivere ciò, non provo timore nell'affermare che, deviato nel pensiero stesso, non riuscivo a vedere la fine del vicolo che pian piano, lentamente, mi ha portato a non scriverle più, a non farmi sentire, a non elemosinare un amore che per me è stato molto più che importante, è stato fondamentale in quello che ne è stata la risoluzione per farmi capire che nella vita, ci sono tantissime persone che entrano ed escono ed esse stesse, sono coloro che decidono di farne parte o solamente, detta in modo brusco ma efficace, prendono la palla al balzo e cercano la via di uscita più semplice: etichettare coloro che hanno idealizzato.

Bene, io oggi non idealizzo nessuno, lascio che i pensieri che mi passano non siano ne belli e ne brutti. Lascio che quello che penso, sia dentro me, non tralasciando nulla al caso, ma dimenticando abbastanza da andare avanti e ricordando il giusto per non commettere gli stessi errori.

È troppo bella la vita di ciascuno di noi, per perdersi in inutili battaglie mentali dalla quale a volte, difficilmente le persone riescono ad uscirne intatti.

Io non ne sono ancora uscito, il pensiero è sempre rivolto al come ed al perché, ma per fortuna, ho trovato qualcuno che finalmente sta valorizzando i miei ideali, il modo di vedere le cose, di pensare, di rendersi umile anche quando gli occhi che lo guardano possano pensare altro.

Ho trovato Me stesso...
Composto domenica 3 dicembre 2017

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    Scritto da: As.82
    Riferimento:
    Ad una relazione "etichettata".

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