Commenti a Regolamento ufficiale - Settima edizione del concorso letterario internazionale di PensieriParole


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Pino, mi piace molto il tuo modo di scriver di critica. Io non sono capace di costruire così ben concertati e seri commenti. Non sono sicuramente un buon critico ... forse non è mia vera passione e quindi non mi cimento. Ma gradisco notevolmente il tuo cimento di cui, come già ti dissi, mi piacerebbe leggere anche per qualcuno dei miei scritti. Se potrai/vorrai sarò contento di cogliere tuoi commenti di questo calibro (45 magnum o 38 special?)
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PINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
sei accreditato tra i critici della Letteratura.

TVB
Flavia

p.s. Attenzione!!!!! il tuo solo  voto  non è democratico.
Pardon, non avevo visto l'Avatar
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Una cosa volevo precisare, Flavia: io non sono tra i giurati oggi, nella seconda fase; ma lo ero, in quanto atomo della giuria popolare, nella prima.
   Queste sono le mie corpuscolari dichiarazioni di voto.  : ))
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Appunti di un addio 
Questa composizione mi appare estremamente equilibrata.
E’ priva di vette espressive e di immagini mozzafiato, ma la lettura non incontra ostacoli, scorre gradevole e piana, lasciando chiaramente trasparire una condizione spirituale profondamente vissuta e sentita.
Unico appunto: mi risulta ingenua, o forse distratta, perché imprecisa, l’immagine delle macchie che spariscono ”inghiottite nel nulla”: potrebbero sparire nel nulla, tout court, o inghiottite DAL nulla; ma una volta scritta la parola “inghiottite”, occorre precisare da chi o da che cosa, non il dove, giacché è noto che l’essere inghiottiti significa… finire in un esofago, e dunque il dove è già precisato.
Si tratta comunque di un peccato veniale, giacché, come dicevo, la poesia è equilibrata, scorrevole in ogni suo passaggio; e di poesia si tratta, giacché, pur priva di grandi immagini, risulta musicale alla lettura e portatrice di un’unica, prolungata immagine poetica.
VOTO: 7
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A mio padre 
Composizione molto sentita e, per questo motivo, molto toccante . Tra le immagini evocate, molto bella quella dell’arcobaleno sui ricordi dell’infanzia; mentre altre appaiono usuali (grilli e cicale in concerto, l’accendersi delle stelle), ingenue (il treno bianco dell’eternità), un po’ troppo forzate (ti ho veduto cercare Dio anche se non sapevi dove abitava) o addirittura puerili (lo sguardo che si perde oltre l’infinito dell’orizzonte… l’orizzonte non è infinito. Meglio sarebbe forse stato dire che si perde oltre l’orizzonte, nell’infinito).
Inoltre, pur trattandosi di scritto gradevole, è una prosa, non una poesia, perché priva di ogni pur minima musicalità. Uno scritto dotato di taluni tratti poetici; ma non una poesia. Tutto considerato, però, non è cosa da gettare alle ortiche: va letta e meditata con profondo rispetto. Ma a mio parere, per i motivi espressi, non raggiunge, sia pure per poco, la sufficienza.
VOTO: 5,5

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