Commenti a Frase ID 143843
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postato da fiore di maggio, il
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postato da Giuseppe Freda, il
E' vero che quando si pensa a Dedalo viene automaticamente in mente il labirinto ("un dedalo di corridoi"), mentre invece le ali di cera fanno pensare a Icaro, ma non a Dedalo ("il volo di Icaro").
Tuttavia, fermo restando che Icaro è quello che è precipitato, va detto ad onor del vero che Dedalo padre volava pure lui (anzi: inizialmente solo lui), e si presume continuò a volare, e voli tuttora, ma con giudizio, senza accostarsi al sole, come ammonisce la frase.
Orbene, se il poeta continua a volare, come afferma, mi pare vada bene Dedalo. Nè vale che Icaro volesse raggiungere il sole: forse anche Dedalo lo voleva, ma sapeva (al contrario dell'imprudente figliuolo) "misurarsi la palla".
Da ultimo, è appena il caso di evidenziare che il paragone con Icaro potrebbe anche essere riguardato come iettatorio.
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postato da Agatina Sonaggere, il
Mitologia Greca
"…ma stai attento, Icaro, a non accostarti troppo al Sole, perché si scioglierebbe la cera che tiene salde e unite le tue ali…"
Dedalo si innalzò in volo seguito da Icaro. Mentre si allontanavano dall'isola, battendo ritmicamente le ali, i contadini, i pescatori e i pastori che alzarono lo sguardo verso di loro li scambiarono per dei. Quando si furono lasciate Masso, Delo e Paro alla sinistra e Lebinto e Calimne alla destra, Icaro disobbedì agli ordini del padre e cominciò a volare verso il sole, inebriato dalla velocità che le grandi ali imprimevano al suo corpo. Ad un tratto Dedalo, guardandosi alle spalle, non vide più suo figlio, ma soltanto delle piume sparse che galleggiavano sulle onde sotto di lui. Infatti il calore del sole aveva sciolto la cera e Icaro era precipitato in mare, annegand0vi. Dedalo volò a lungo in quel luogo, finchè il ca-davere di Icaro riemerse. Lo portò allora in un'isola vicina, chiamata ora Icaria, dove lo sep-pellì.
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