Beh però qui Daline98 ti devo contraddire, cioè è vero che in alcuni casi la persona è convinta di avere subito un torto e non è così, ma non in tutti i casi. Purtroppo il rancore a mio avviso non è solo una questione di fraintendimenti e malintesi, il rancore è molto spesso dovuto davvero a un torto subito. Credo semplicemente non si possa fare di tutta un'erba un fascio....Ciò non toglie come dici tu che si tratti di una brutta bestia, perché comunque è un sentimento inutile e distruttivo (se non si riesce a raggiungere il proprio scopo), ma in certi casi secondo me, se riusciamo in qualche modo a "rifarci" non lo è, anzi diventa costruttivo. Però questo ragionamento lo si può fare solo nel caso in cui non si pensi che il torto subito sia immaginario, altrimenti cade il castello. Il rancore infinito è invece totalmente distruttivo...
Il rancore è doloroso per chi lo avverte ed in effetti è una b r u tt a b estia da domare.
Dopo le fasi iniziali credo però si debba imparare a tenerlo a bada, senza tuttavia prodursi in sforzi sovraumani.
Anche se è una operazione complicata occorre sviluppare la capacità di farsi scivolare addosso tutto ciò cha ha l'unico effetto di farci stare male o peggio.
Vale secondo me il principio che l'accanimento nel perseguire o combattere una qualsivoglia cosa non fa che peggiorare le cose.
Agendo in senso opposto non è escluso che le persone che ci hanno procurato dolore si ravvedano (ne ho di esempi).
Tutto ciò tenuto presente che formule magiche o esoteriche non esistono...
la persona che porta rancore è convinta di aver subito un to*rto e se non c'è più dialogo o non riesci a fargli capire il contrario, difficilmente cambierà idea... bru*tta be*stia il rancore :)
la persona che porta rancore è convinta di aver subito un torto e se non c'è più dialogo o non riesci a fargli capire il contrario, difficilmente cambiaerà idea... brutta be*stia il rancore :)
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