Scritto da: *marta*

On sleepless roads the sleepless go


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Aveva i mostri nella testa. Nei sogni. Negli incubi che ogni notte la tenevano sveglia, gli occhi spalancati nel terrore, perché quello che vedeva non erano esseri leggendari e inesistenti, lei vedeva il marcio della gente. L'apocalisse che immaginava, o forse prevedeva, o forse temeva, non era fatta di mostri con zanne o da belle donne con temibili poteri soprannaturali, no, era fatta da uomini e donne ben reali, del tutto simili a lei, ma con il cuore e l'anima dannati. Era per questo che non riusciva mai a dormire, perché sapeva bene che era del tutto plausibile, che avrebbe potuto succedere anche realmente. Avevano occhi che poteva riconoscere, aspetto famigliare e distruggevano tutto ciò che toccavano col sorriso sulle labbra. Nelle sue notti, Marta incontrava persone felici che ritrovava stese a terra in letti di sangue, tutto intorno a lei era rosso, liquido e denso, gli occhi erano aperti e sbarrati, nessuno sembrava salvarsi, le morivano davanti in modi così crudeli da essere inumani, eppure lo erano. Erano possibili. Erano reali al suo sguardo attento. Il bene non vinceva mai. Non che fosse facile vincere, ma di solito nei sogni il male viene sempre sconfitto, allontanato, relegato in luoghi ... [segue »]
Composto lunedì 3 ottobre 2011

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