Scritta da: Eleonora La Pazza
Harry Potter era un ragazzo insolito sotto molti punti di vista. Prima di tutto, odiava le vacanze estive più di qualunque altro periodo dell'anno. Poi voleva davvero fare i compiti, ma era costretto a studiare di nascosto, nel cuore della notte. E per giunta era un mago.
Era quasi mezzanotte, e Harry era steso sul letto a pancia in giù, le coperte tirate sulla testa come una tenda, una torcia in mano e un grosso libro rilegato in pelle (Storia della magia, di Adalbert Incant) aperto e appoggiato sul cuscino. Fece scorrere la punta della penna d'aquila sulla pagina, aggrottando le sopracciglia, alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a scrivere il tema: Perché i roghi di streghe nel Quattordicesimo secolo furono completamente inutili.

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    Scritta da: Eleonora La Pazza
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    Queste sono state le prime parole che ho letto di Harry Potter, sul retro del terzo volume.A quel punto ho pensato:"Ci sono momenti in cui capisci che la tua vita sta per cambiare". "Ecco, questo è uno di quei momenti"

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