Scritta da: 0kiika0
Si quis in caelum ascendisset naturamque mundi et pulchritudinem siderum perspexisset, insuavem illam admirationem ei fore; quae iucundissima fuisset, si aliquem, cui narraret, habuisset.

Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno cui raccontarla.

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    Commenti

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    postato da , il
    bellissima..condivisas su fb
    1
    postato da , il
    cara Federica, temo che la citazione, così com'è, sia inesatta. L'infinito "fore" ci fa pensare ad un'infinitiva. Manca pertanto il verbo della reggente. Forse anche "aliquem" è errato, dal momento che dopo "si" dovrebbe preferirsi "quem". ti sarei grato se potessi citare il passo dal quale hai tratto il periodo riportato. Grazie

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