Vero, Vincenzo, che le motivazioni per la perdita di stima possono essere tantissime, ma nessuna giustificazione potrà mai fare tornare al primitivo posto quella stima che si era , forse, acquisita nel corso di lunghi anni. Il muro a secco - permettimi la banalità dell'esempio - si innalza pietra su pietra e la maestria di chi lo costruisce lo rende stabile e duraturo nel tempo conferengli anche un aspetto gradevole. Ma se un terremoto lo scuote fino a farlo crollare chi potrà mai ricostruirlo come prima? D'accordo nel lasciare aperto qualche spiraglio ma insisto nel dire che per quanto i chirurghi plastici si affannano a ricostruire un volto danneggiato ebbene, quel volto sarà certamente bello ma il confronto dimostrerà vistose differenze.Un animo nobile, come dici, può perdonare, ma la stima è cosa assai diversa dal perdono. Quando essa stima si perde non la si riconquista mai più, non è una mia convinzione, ma, purtroppo, è così dacchè mondo è mondo. Ti rileggerò con piacere. Un affettuoso saluto.

E, dici bene, Vincenzo; la stima non è un fiore ma non perchè non delicata come il fiore tanto che quando si dipartisce non comparirà mai più. Si squaglia come neve al sole.Una persona per quanto forte e, nel contempo, docile possa essere non potrà, certamente, tenere in alta considerazione chi osa il tradimento.Per stima intendo anche buona opinione e come si può mantenere un buon pensiero di chi tradisce e colpisce alle spalle? La stima si dilegua unicamente quando da parte di chi questo sentimento gode viene  a mancare il supporto principe:L'affidabilità..Un cordiale saluto.
Nello Maruca.