Scritta da: Sir Jo Black
La vera rivoluzione non è distruggere per ricostruire, né cambiare repentinamente rotta; è correggere con forza!
Composta sabato 17 marzo 2012

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    Scritta da: Sir Jo Black

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    postato da , il
    Muuuuuuuuuh! (sono italiano) .... anche beeeeeeeeeeee, va bene credo!!!

    A parte lo spirito, il problema credo sia proprio il controllo dello status quo che non si riesce a sradicare ... Contro questo dovremmo combattere, ma poco lo facciamo (per adesso) ... Evidentemente stiamo ancora bene!!!
    31
    postato da , il
    Controllo politico??? E quando mai c'è stato, in Italia? Forse durante il ventennio, allorché masse osannanti erano pronte ad acclamare ogni guitto stivali e petto in fuori? O forse all'epoca della "resistenza"? Che fu capace (niente di meno) di "cacciar via" nazisti che già erano in fuga per fatti loro (per via dello sbarco alleato in Normandia e in Sicilia, UNICA nostra salvezza), e addirittura di fare giustizia sommaria, in maniera barbara e trogloditica (in perfetto stile libico), del Duce fino a poco prima osannato? O forse negli anni 60, allorché tutti pensavano a ricostruire e far soldi, o negli anni 70, con il rapimento Sossi e il delitto Moro (ché solo di delitto si trattò, ad opera di pochi pseudo-intellettuali pazzoidi e di... accettazioni machiavelliche dell'ineluttabile?).
        Noi non abbiamo perduto il controllo politico, giacché un popolo bue come il popolo italiano non lo ha mai avuto nè ha mai sognato o desiderato di averlo; abbiamo perduto, questo sì, il controllo morale, e non sulla politica, ma SU NOI STESSI.
        Insomma: la situazione politica italiana, con i suoi lestofanti, furbi, intriganti, ignoranti, intrallazzatori, lenoni e cortigiane, è specchio fedele della società che la esprime.
        Nel che, a ben pensare, si può cogliere una forma molto realistica, se non di controllo in senso stretto, di germinazione politica, che è ancora più che il controllo: certe male piante non nascono da sole, ma solo se ve ne sono i semi e se l'humus è loro favorevole.
        Dunque mai come ora, a mio avviso, tutto è sotto controllo... !
    30
    postato da , il
    Leggendo la storia, cara Margherita, mi sovviene che più i poteri diventano forti, più la società - prima o poi - si arma violentemente contro di loro ...
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    postato da , il
    Quello che viviamo e stiamo vivendo dice solo una cosa: "Se la società abbandona il controllo del potere il potere fa quello che è suo vantaggio!".

    Il problema è che c'è sempre stato un attimo in cui la sicurezza di conquistate libertà democratiche lascia che si  abbandoni il controllo politico. L'assenza del controllo popolare lascia il controllo agli squali che invece non lo hanno mai perso.

    Abbiamo abbandonato il controllo politico crogiolandoci nel vedere la libertà che credevamo definitiva e non abbiamo pensato  più che la libertà va sempre conquistata e tutelata, giorno per giorno, altrimenti c'è sempre qualcuno pronto a rubarcela.

    Abbiamo lasciato che poteri finanziari ed economici ci drogassero con promesse di futuri migliori; ci hanno regalato oggetti e possibilità di una vita finta, ma al prezzo che siamo diventati "schiavi" di questa situazione ed abbiamo abbandonato il controllo politico.

    Tra qualche decennio, forse prima, ci toccherà ricombattere per poter avere la nostra minestra ed il nostro angolo per vivere senza che altri decidano per noi per proprio esclusivo vantaggio. Abbiamo peccato di "accidia politica" e oggi paghiamo un conto che domani potrebbe essere ancora più salato e doloroso.
    28
    postato da , il
    La rivoluzione per essere efficace deve essere culturale e generazionale, ma visto il momento storico in cui viviamo e
    l'inquadramento dei poteri forti, nutro seri dubbi che ciò possa avvenire.

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