Credevo di essere stato chiaro, comunque la mia è una unica domanda: perchè prendersela tanto per un consiglio non ascoltato?
Dopotutto è solo un consiglio dato.
Se è un buon consiglio pe*ggio per chi non lo ha ascoltato se è un bru*tto consiglio meglio che non sia stato ascoltato

Scusatemi ma non riesco a capire.
Vorremmo dare dei consigli o delle indicazioni, delle direttive?
Vorremo che i nostri consigli fossero ascoltati o che fossero seguiti?
Perchè il dubbio che mi prende è perchè dare consigli?
Forse perchè le cose stanno andando in un modo che non è di nostro gradimento?
Le nostre esperienze ci danno il merito di offrire buoni consigli agli altri, da titolarci "Maestri di vita"?
Se vogliamo che i nostri consigli siano ascoltati, siamo disposti ad ascoltare i consigli degli altri?
Io ho un pò di difficoltà, il problema è essere ascoltati o avere un buon rapporto di reciprocità che chiamo complicità?
Credo che i consigli debbano essere sempre detti, ma non c'è obbligo di essere sempre ascoltati, sopratutto se l'interlocutore è sordo o meglio ancora non vuole ascoltare.
Io sto più male quando non do consigli, meno quando i miei consigli non vengono ascoltati PERCHE' LA RISPOSTA CHE MI DO E':
"MA CHI SONO IO DA DAR CONSIGLI AGLI ALTRI?"
Il problema sta nel rapporto non nei consigli.
Decidere di stare in silenzio o di dare consigli DIPENDE da chi si ha difronte e sopratutto dal nostro "IO".
Io l'unico diritto che mi riconosco è quello di poter dire sempre la mia senza dovermi aspettare qualcosa da qualcuno.
Abbiamo o non abbiamo la possibilità di decidere del nostro futuro o lasciamo che siano sempre gli altri che lo facciano per noi magari forse quelli stessi che "condanniamo"?


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le do ragione...sicuramente potrebbero esserci anche in una persona influenzabile...valori e potenzialità inespresse....nessuno lo mette in dubbio....anzi....io sono sempre pronta ad ascoltare...e ad aiutare a capire...ma difficilmente do consigli....perchè ritengo che determinate scelte devono essere personali....

Ehm... io vorrei tanto accenderti una lampada alogena negli occhi, e interrogarti fino alla piena... abiura...  : ))))))))))))))))

E bravo Vincenzo. Una volta tanto concordo perfettamente con la tua visuale.
Dobbiamo prima sforzarci di divenire luce; poi, con la nostra fiammella accesa, tentare di fare strada, senza paura nè rispetti umani, a tutti coloro che ci circondano. Soprattutto a coloro che ce lo chiedono.
L'unico problema è... luce al neon, a basso consumo, ad arco fotovoltaico... ??
Tuttavia, se si è sinceri e in buona fede, sempre luce è... :)