A osservare il tuo viso, restano impressi lineamenti di un percorso impervio, pur esprimendo la meraviglia di aver incontrato intensi colori, emergono lunghe dighe in cui hai contenuto lacrime che avrebbero voluto esondare aridi deserti. Hai saputo arginare, senza mai macchiare le vesti bianche tue dal fango, che lento è sceso da crinali piovosi di estremi sguardi.
Chissà perché ogni volta che siamo felici non ci curiamo di nessuno e, le tante volte in cui ci ritroviamo soli sappiamo osservare tanto ciò che ci circonda. È mia opinione che la solitudine sia l'unico vero momento in cui sappiamo comprendere la vera felicità.