Scritta da: Saeglopur
Mi accorgevo del mio corpo, del suo interno, accanto a lei: del battito del sangue a fior di polso, del rumore dell'aria nel naso, del traffico della macchina cuore-polmoni.
Accanto al suo corpo esploravo il mio, calato nell'interno, sbatacchiato come il secchio nel pozzo.
Esiste nel corpo la neve che non si squaglia in nessun ferragosto, rimane dentro il fiato come il mare dentro una conchiglia vuota. Non la maledico quella neve, che mi imbottiva le orecchie.

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