Scritta da: Edoardo Grimoldi
Dante, Petrarca e Boccaccio vanno in un'osteria. Dopo varie trincate, donnacce ed abbondante libagione Dante sente impellente il richiamo della natura. Va al bagno a defecare e poi, orgoglioso della propria creazione lascia una scritta per i posteri: "In questo posto che di merda è asilo, ho fatto uno stronzo di almeno un chilo. Dante Alighieri".

Dopo un po'anche Petrarca sente il bisogno d'assentarsi. Giunto al luogo ameno legge la frase del collega e, punto nell'orgoglio, si sforza il più possibile per essere in grado anch'egli di lasciare ai posteri un verso degno della propria grandezza: "Per non essere di meno alle rime tue, ho fatto uno stronzo che ne pesa due! Petrarca".

Passa un po' di tempo ed anche Boccaccio sente un certo stimolo. Giunto ai servizi legge i versi dei propri compari ed impallidisce. Possibile? Si mette d'impegno ma per quanto si sforzi non riesce a produrre più che qualche stronzetto. Si decide comunque a lasciare anch'egli il proprio contributo letterario: "Per fare stronzi di sìtale peso, bisogna per lo meno aver il culo offeso. Boccaccio".

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    Commenti

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    Lo si sa, i tre moschettieri erano quattro. Così come i commensali alla cena in questione.
    Le cronache non ne fanno menzione, ma c'era un quarto commensale.
    Cecco Angiolieri.
    Finito che ebbero i suoi amici, anch'egli si recò in bagno, dove prese visione del botta e risposta. 
    Per non essere da meno, si accodò, e così rispose al Boccaccio.
    Amico mio, è l'invidia che ti fa parlare. / Tu sei stitico, e non puoi cacare.
    Complimenti per la barzelletta.
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    postato da , il
    Hahahahah
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    BUONISSIMO L' UMORISMO, BELLA BARZELLETTA!!! CIAO
    1
    postato da , il
    una barzelletta... cul...turale
    hahahahah

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