Le migliori frasi umoristiche di Paolo Broni

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Scritta da: Paolo Broni
Una impresa di costruzioni fa un annuncio perché cerca un ingegnere. Al cantiere si presentano in tre. Il direttore dei lavori dice: "Io ho bisogno di una persona che sappia affrontare qualunque problema si presenti, per cui darò il posto a chi mi saprà dare la migliore stima di quanto è alto questo palazzo che stiamo costruendo, ovviamente senza usare un metro."
Il primo ingegnere dice "Mi serve un cronometro, un mattone e dello spago." Poi entra nel palazzo e dopo qualche minuto torna e dice: "Questo palazzo è alto 25 metri, più o meno 2."
"Bene, " dice il direttore "Come hai fatto a misurarlo?"
"Sono salito sul tetto, ho attaccato il mattone allo spago e l'ho fatto arrivare fino a terra, poi l'ho fatto oscillare, ho cronometrato il periodo di oscillazione e quindi ho calcolato la lunghezza dello spago."
Il secondo ingegnere dice: "A me lo spago non serve,  Mi basta il cronometro e il mattone." Entra nel palazzo e qualche minuto dopo esce e dice: "Il palazzo è alto 24 metri, più o meno 1."
"Ottimo. Come hai fatto?"
"Ho fatto cadere il mattone dal tetto e ho cronometrato il tempo di caduta. Poi è stato semplice calcolare l'altezza."
Il terzo dice: "A me non serve neppure il mattone, basta il cronometro." Entra nel palazzo e quando esce dice "Il palazzo è alto 24 metri e 50 centimetri esatti"
"Eccellente, è esattamente così! Il posto è tuo, ma come hai fatto ad essere così preciso?"
"Sono andato dal capomastro e gli ho detto che se mi avesse detto quanto era alto il palazzo gli avrei regalato un cronometro."
Paolo Broni
Composta venerdì 29 maggio 2015
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    Scritta da: Paolo Broni
    Un uomo soffre continuamente di tremendi mal di testa. Va da un medico che gli dice che è una ipersensibilità dei testicoli e che l'unica cura possibile è toglierli. L'uomo chiaramente va a sentire altri medici ma tutti gli confermano che l'unica maniera di far passare i mal di testa è di togliere i testicoli. L'uomo cerca di resistere ma dopo un po' si rende conto che non è più possibile andare avanti e decide di fare l'operazione. Quando esce dall'ospedale, si sente un altro, leggero, fresco, senza mal di testa, e allora si dice "Non pensiamoci più, Oggi comincia una nuova vita. Voglio cambiare tutto attorno a me."
    Per prima cosa va in un grande negozio di abbigliamento e dice al commesso che si vuol vestire da capo a piedi.
    Il commesso lo scruta e dice: "Come giacca le serve una 54 e dei pantaloni del 58."
    "Bravo" dice l'uomo "è proprio la misura giusta."
    "Cosa vuole signore, sono trent'anni che faccio questo mestiere. Per le scarpe direi un 43 pianta larga e per la camicia ci vuole una 44."
    "Bravissimo! Lei ha un grande occhio."
    "Grazie, ma come le ho già detto ho moltissima esperienza. Per la canottiera direi una XL e infine per gli slip una sesta misura."
    "Qui l'ho colta in fallo! Io di slip porto la quarta."
    "Le dico che lei dovrebbe portare la sesta."
    "Io ho sempre portato la quarta!"
    "Lei può portare la misura che vuole, ma se porta la quarta gli slip le stringono i testicoli e poi le vengono dei tremendi mal di testa."
    Paolo Broni
    Composta sabato 16 maggio 2015
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      Scritta da: Paolo Broni
      Figlio: Oggi ho preso 2 in aritmetica:
      Padre: Come mai?
      Figlio: La maestra mi ha chiesto quanto faceva 2 per 3. Io ho risposto 6.
      Padre: Ma è giusto!
      Figlio: Poi la maestra mi ha chiesto quanto faceva 3 per 2.
      Padre: E che cazzo di differenza c'è?
      Figlio: È esattamente quello che ho risposto io.
      Paolo Broni
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        Scritta da: Paolo Broni
        Per pranzo avevo mangiato tre piatti di fagioli, anche se non avrei dovuto.
        Quella sera quando tornai a casa mio marito mi accolse tutto allegro: "Cara, stasera per cena c'è qualcosa di speciale!" Mi bendò e mi portò in sala da pranzo. Mi sedetti e, proprio mentre stava per togliermi la benda, suonò il telefono. Allora mio marito mi fece promettere che non mi sarei tolta la benda finché non fosse tornato e andò a rispondere. Mentre aspettavo sentivo i fagioli che continuavano ad agitarsi, e ben presto la pressione diventò insopportabile. Mio marito stava ancora parlando al telefono per cui approfittai dell'occasione e ne mollai una colossale. Non solo rimbombò, ma puzzava come un camion di letame che passava davanti ad una pattumiera piena. Presi il tovagliolo e sventolai ben bene, Poi mi piegai dall'altra parte e ne mollai altre tre. La puzza era peggio del cavolo cotto. Sentivo mio marito nella stanza accanto che stava ancora parlando al telefono per cui continuai a sganciare bombe atomiche per qualche minuto. Il piacere era incredibile! Sentii una espressione di beatitudine dipingersi sul mio volto. Alla fine udii che mio marito stava salutando e dissi addio al mio momento di libertà. Rapidamente sventolai ancora un po' col tovagliolo e feci una faccia serena e innocente. Mio marito rientrando si scusò per averci messo tanto a rispondere e mi chiese se avessi sbirciato sotto la benda. Dissi di no. Allora mi venne dietro e me la tolse, e io vidi dodici invitati attorno al tavolo, che si tappavano il naso e cantavano "Buon compleanno a te, buon compleanno a te..."
        Paolo Broni
        Composta venerdì 3 luglio 2015
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          Scritta da: Paolo Broni
          Durante un corso di educazione e buone maniere l'insegnante dice:
          - Antonio, mettiamo che tu stia facendo la corte ad una ragazza di buona famiglia, molto ben educata. Siete a cena, solo voi due, e hai bisogno di andare in bagno. Cosa le dici?
          - Scusami un attimo, vado a orinare e torno subito.
          - Questa è una frase veramente grezza e maleducata. Tu Luigi, cosa diresti?
          - Scusami, ma ho bisogno di andare alla toilette. Torno tra qualche minuto.
          - Già meglio, ma è maleducato menzionare la toilette mentre si sta mangiando. Tu Pierino, saresti capace di usare la tua intelligenza, almeno per una volta, per dimostrare le tue buone maniere?
          - Direi "Mia cara, le chiedo scusa se mi assento un momento, ma vado a tendere la mano ad un amico intimo, che spero di poterle presentare dopo cena."
          Paolo Broni
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