Scritta da: Gianluca Cristadoro
in Umorismo (Frasi Pazze)
Come il comò di Como,
l'amaca dell'amica maga
al loco del rogo, roco, reco foco.
Composta giovedì 13 dicembre 2018
Come il comò di Como,
l'amaca dell'amica maga
al loco del rogo, roco, reco foco.
Lato perlato... quadrato prezioso.
Tanto va la barca a largo che non basta più il bagnino.
Entro in un antro a Vitruvio e vi trovo un trivio e vetri tritati.
Un Vescovo di Vescovio, schivo e viscoso, scavò e scovò in una vasca un vecchio vischio di Vasco.
Dentro la teca la capra è cheta,
dietro la teca la capra prega.
Infinito coraggio
Sempre cara mi fu quell’idea folle
di quella crepa che da tante parti
del muro in fronte sguardo non elude.
Ma scendendo e tirando indovinati
sassi di là da quello per sovrumane
grida e dolentissima ingiuria,
io di mestier dipingo, piove nel loco
e i for di queste mura. Siccome a stento
oso dormir tra piume tante, io nello
infinito sollazzo in questa brace
vo cucinando: e mi convien d’inverno
le quattro stagioni con la passata.
Evviva il phon di lei! Così tra questa
intimità s’accascia il duca mio
e lo stuccar m’è d’uopo in questo muro.
Macabre scoperte. Trovo in tre vasi a Treviso tre visi e traviso.
È triste a Trieste tre tristi triestini intristire.
Un curato di Cura cura carie col curaro. Curioso!