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L\'alba mi sveglia, divampa lì incendio, di fronte a me, profilo di onde ricordo che bussa, tra memoria e incoscienza immobile fuggente creste azzurre abbracciano, valli colline, rosse zolle sabbia, terra, foglia... scompare il tempo. Nessun pensiero, anima di sasso padre mare accogli il canto. Nuvole gravi, solcano le agitate onde. Antichi pirati, ansiosi al varco sguainano sciabole e urli di fronte a me, apocalittica visione, di sangue e pane. . E il vento, intanto scuote e versa avvia la danza: impazza spazza spiffera e canta. Fili d\'erba già secchi, foglie stanche vissute, tronchi feriti, incauti eroi. Sfidano coraggiosi, l\'onda imperiale, piegati e fieri giovani vecchi, van verso l\'orsa maggiore. Ora, il cielo è più azzurro, s\'è fatto chiaro e devo andare vi prego credetemi, non son folle racconterò che tra le montagne, stamane, ho visto il mare. |
-- Nicola Antonicelli |
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