Scritto da: Stefania Meneghella

Lettera di una vita


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1994

Tracy scrutò per un attimo il suo orologio dorato, il cui tempo scorreva libero e leggero, come una ruota, come un mondo senza fine... Dalla sua finestra, le nuvole coprivano l'intero universo e il Sole aveva perso la sua brillantezza. Solo un autunno perso e solo. E nella sua pancia, un bimbo. Una creatura ancora priva di tutto ma che già amava, amava la vita e ciò che avrebbe vissuto, amava i pianti e i sorrisi rapiti al Sole, un Sole divenuto il più bello. Amava la sua mamma, confusa e malinconica. Nella sua pancia, un bimbo. Nella sua mente, mille sogni ancora da realizzare, nel suo tempo solo diciotto anni e nel suo cuore, una persona fuggita via assieme al Sole. Ma nella sua pancia, un bimbo. Un piccolo individuo in attesa di qualcosa di grandioso, di giorni, di notti, di estati e di inverni. In attesa della vita, quella vera, quella che ti colma l'anima di emozioni e sensazioni e amori e dolori. L'avrebbe amata la vita, quel bimbo, l'avrebbe amata davvero. Ma nella sua mamma, confusioni e malinconie, un mondo privo di sole, un mondo dove le nuvole avevano preso il sopravvento e dove nulla sarebbe ritornato.... [segue »]
Composto giovedì 20 dicembre 2012

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