Scritto da: Randle

Conversazione


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La differenza tra le modalità dell'avere e dell'essere, può essere facilmente illustrata da due esempi di conversazione. Prendiamo uno scambio di idee tipico tra due uomini, a il quale "ha" l'opinione x, e b il quale "ha" l'opinione y. Ciascuno dei due si identifica con la propria opinione. Ciò che per entrambi conta è trovare argomenti migliori, vale a dire più ragionevoli, per difendere la propria opinione. Né l'uno né l'altro è disposto a mutare parere, e non s'aspetta neppure che cambi l'opinione del suo avversario. Sia l'uno che l'altro provano paura all'idea di mutare la propria, appunto perché si tratta di uno dei loro possessi, ragion per cui la sua perdita equivarrebbe a un impoverimento. La situazione si presenta alquanto diversa nel caso di una conversazione che non sia intesa come un dibattito. Ciascuno di noi, credo, avrà fatto l'esperienza dell'incontro con una persona importante o famosa o anche dotata di effettive qualità, oppure dalla quale si mira a ottenere qualcosa: un buon lavoro, esserne amati, suscitarne l'ammirazione, e simili. In circostanze del genere, molti hanno la tendenza a sentirsi per lo meno un pochino ansiosi, e spesso si "preparano" per l'importante incontro. Cercano di farsi venire alla mente ... [segue »]
Composto martedì 17 aprile 2012

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    Scritto da: Randle

    Commenti

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    postato da , il
    La modalità dell'avere ci accompagna sempre nella vita...credo... l'importante è cercare di riconoscere  e scegliere invece di essere ...tanto per cambiare  la strada più difficile :)  essere inteso come espressione e sviluppo delle nostre più naturali vocazioni ed autentici bisogni . Anche io osservo molto e rischio a volte di diventare  una tartaruga nel pensare... forse si rischia  di sembrare qualcos'altro...ma  più spesso permette di arrivare in profondità...come dire... in quella sola realtà dove  mi sento sempre  a mio  agio ;)
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    postato da , il
    Ho letto "Avere o Essere", fino alla fine ho pensato che non mi aiutasse a distinguere chi seguisse una modalità o l'altra, né quale delle due seguissi io.
    Credo, però, che abbia rafforzato la voglia di continuare ad essere quello che sono, perché mi piaccio così, lasciando agli altri la facoltà di trovarmi simpatica o noiosa, liberamente.
    Il libro mi ha dato la consapevolezza che, normalmente, con chiunque stia parlando, un angolo di me osserva se l'interlocutore è costruito o naturale e quanto sia importante per me non fermarmi alle apparenze.
    Un po' maniacale...

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