Scritto da: Dylan Berro
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Caro diario,
ancora una volta ho fatto un sogno bizzarro e sconvolgente. Ho sognato di essere in mezzo alla natura, in un parco simile a quello di Calimpo. Il Sole rendeva argentate le foglie degli ulivi, e di un verde intenso il prato. C'era silenzio, alle volte interrotto dal bisbiglio del vento. Io ero lì, in piedi, senza sapere quale fosse il mio scopo, la mia meta. In quale posto dovevo andare? Cosa ci facevo lì? D'un tratto, una farfalla color cobalto, si è posata sulla mia spalla destra. Ha alzato le antennine, e mi è parsa essere felice.
Io ho tentato di prenderla tra le mani, ne ero troppo affascinata, ma lei si è mossa, sprigionando un'energia che mi ha sorpreso. L'ho rincorsa per un paio di secondi, e poi l'ho catturata dentro un pugno. È stata ferma per un po' di tempo, per troppo tempo. Allora mi sono preoccupata, ho aperto la mano, l'ho accarezzata, e ho provato a soffiarle addosso. Non si muoveva più. Sono rabbrividita, temevo di averla uccisa. Ho continuato a soffiarle contro perché doveva riprendere a volare, non poteva rimanere nella mia mano per sempre. Io non potevo tenerla con me, non avrei saputo ... [segue »]
Composto nel 2011

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    Scritto da: Dylan Berro
    Riferimento:
    Pag. 81.

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