Scritto da: Gianluca Frangella
La casa è qualcosa di sacro. Invitare qualcuno nella propria dimora è segno di immensa fiducia e rispetto e quel qualcuno lo deve sapere, che nella tua casa non può fare da padrone. Deve badare bene a ciò che sta toccando, non rovinarlo, non profanarlo. Non è permesso nella tua casa saltare sul tuo letto, salire con i piedi sulle sedie o sui tavolini, giocare con le luci spegnendole e riaccendendole o anche semplicemente, spostare un quadro a proprio piacimento. Lo farai fare a chi veramente amerai, con tutto il tuo cuore, sperando possa questa persona rispettare la tua dimora così con la stessa gelosia con cui tu te ne prendi cura. Non gli dirai mai di lavare i tuoi piatti, di gettare l'immondizia, di spolverare e di spazzare. Se lo farai, sarà perché amerai quella persona che hai deciso di fare entrare nel tuo nido e non sarà una questione di affetto o meno, di sesso o altro, ma di amore, quell'amore che hai per un fratello, per una sorella, per una carissima amicizia, per il tuo partner. Perché la casa è il luogo più intimo dove piangi, ridi, pensi, dormi, ti arrabbi, rifletti, litighi, discuti. Perché nella casa ricrei te stesso, il tuo mondo, lo vivi, lo consumi, lo distruggi e lo ricrei. Non hai mai dato nessuno il diritto di appropriarsi della tua casa, ma hai spesso dato a chi ami l'onore di esserne gradito ospite. E la tua anima non è nient'altro che la tua casa... chi ti amerà davvero, la rispetterà e tu farai accedere soltanto chi vi vorrà entrare senza mancare di rispetto, senza pretenderne il diritto di possesso.
Composto martedì 5 marzo 2013

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