Scritto da: Teresa Libroia

Il mio mondo

Il mio mondo piange e non posso farci niente. Il mio mondo soffre ed io non posso farci niente. Piove ogni giorno, ogni notte. A fatica il sole riesce a prendere a calci in culo le nuvole e a trovare il suo posto, che rare volte. Troppo rari quei momenti di luce in cui i suoi raggi riportano la tranquillità e ti riscaldano il cuor. Troppo brevi quei momenti, soppressi dall'arrivo di una folle tempesta che sconvolge e distrugge, che insinua nelle viscere la paura: coi suoi tuoni cadono le mie certezze, con le sue pesanti gocce vien giù fango che ricopre tutto, perfino il cuore... Pian piano muoiono i fior, muore l'amor e arriva il gelo. Parte l'assideramento. Il cuore ora può morire con un sol colpo, con una sola singola emozione. Ed io devo proteggere questo mio insulso, strano mondo. Ora nessuno può più entrarci. Divento un invalicabile muro di spine. Ciò che può farmi male... viene eliminato. Eppure a volte un ficcanaso uccellino attraversa questa mia barriera e diviene l'unica cosa viva in questo mondo freddo, fermato dal tempo, fermato dalle conseguenze, disturba l'equilibrio col suo caldo canto, col suo volo libero. Eppure basta questo piccolo corpicino caldo e amorevole a far ritornare il sole che, felice, con i suoi bei paia di occhiali da sole nuovi, ritorna a far luce, ritorna a donare calore. Ma giusto il tempo di due giorni e arriva uno Tsunami di emozioni represse e Ciao Oblio! Il mio mondo soffre ed io non posso farci niente. Il mio mondo piange ed io, cazzo, non posso farci niente di nuovo, ancora, mai...

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