Scritto da: Cleonice Parisi

Chi pratica lo zoppo impara a zoppicare


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Gioacchino era zoppo dalla nascita, ma questa sua menomazione non lo aveva limitato nell'affermazione sociale, nella quale risultava sempre molto brillante. La sera spesso usciva con il suo gruppo di amici che, seppur trentacinquenni, non avevano ancor deciso di mettere la testa a posto. Un gruppo di uomini pronti a divorare la notte tra donne, liquori e sequenze esilaranti di barzellette. In una serata come tante, tra i fumi strani di una discoteca fuori città, dove erano frequenti le loro apparizioni, Gioacchino notò ballare una ragazza, anch'essa zoppa, il cui splendore lo lasciò senza fiato.

Le si avvicinò, senza il solito timore che lo caratterizzava ad ogni nuovo approccio col sesso opposto, forse perché anche lei aveva il suo stesso difetto fisico. La giovane, appena lo vide avvicinarsi, gli sorrise in modo illuminante e Gioacchino capì d'aver fatto breccia, forse non nel cuore ma in qualche altro punto essenziale del suo essere. La invitò a bere qualcosa al bar e successivamente a uscire dal caos di quella discoteca per poter scambiare due parole senza l'assordante rumore della musica. La giovane accettò con entusiasmo prendendolo per mano e insieme uscirono, tra gli sguardi di caricatura degli amici di Gioacchino che avevano ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi

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    Bella e molto significativa; quanti giovani dovrebbero leggerla e farci una piccola riflessione.
    Ciao e brava

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