Scritto da: Cleonice Parisi

La porta che non c'era


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Ero una piccola vela in balia dei venti del vivere, oggi sono un veliero che solca il suo mare consapevole della rotta da percorrere, seguendo la scia di una luce unica e magica, la luce del cuore.

La luce filtrava dalle grandi finestre dell'antica villa, ormai, disabitata da tempo. Le ragnatele, avevano sigillato morbidamente tutte le insenature della casa, e dalle doppie tende impolverate filtrava solo poca luce.

Quella casa ormai dimenticata da tutti, un giorno aveva respirato sollevata dalle risa dei bambini e dal canto di una mamma, le tetre stanze che oggi si aprivano al mio vedere, cupe ed impolverate, avevano vissuto giornate di radiosa luce.

Il tempo è come una ruota di un carro, continua il suo percorso anche se non c'è più nessuno a spingerlo, ma questa casa sembrava essersi fermata in un preciso momento del vivere. Aprì con delicatezza le porte, man mano che mi addentravo nelle suo interno, volevo lasciare meno tracce possibili del mio passare.

Mi sembrava di aver disturbato un sonnecchiante monumento. Il pavimento scricchiolava sotto i miei piedi, il legno ormai era disconnesso e qualche trave si era sollevata, fui attratta dalla bellissima ed imponente scala che portava ai piani superiori.... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Concorso Città di Salerno (V Edizione) - Menzione di Onore
    XIII Premio letterario internazionale
    "Jacquès Prèvert" 2006
    Opera segnalata dalla Giuria con Attestato di merito e proposta di pubblicare in volume
    con la Montedit.

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