Scritto da: Marco Il Vichingo

Addio

Brividi di freddo in una notte di novembre, al chiarore di un lampada contemplo il tuo volto contratto in una smorfia di dolore, la morte ti sta prendendo poco a poco, è inevitabile. Tutto il mio dolore e la mia disperazione non serviranno a fermare la falce del mietitore, essa si cala con colpo deciso e potente sul filo della tua anima portandoti via con sè, negli inferi bui e profondi da cui nulla torna se non il male che ha provocato la tua morte in una giornata come tante, l'animale che ti si aizzò contro era controllato da qualche forza malvagia di sicuro, quando penetrò le tue carni con le sue zanne affilate, gli occhi iniettati di sangue, il respiro che si condensava in nuvole di vapore, il tuo sangue zampillava dalla ferita mortale e colorava la neve ai tuoi piedi, il colore abbandonava la tua pelle lasciando il posto ad un pallore candido. Ora ti vedo giacere qui inerme, con uno sforzo inghiotto il groppo di pianto formatosi in gola, la notte ti porta via con sè lasciandomi solo come lo sono stato tutta una vita prima di conoscerti, oh amore mio, perché proprio tu e non io? Perché è così crudele la vita da sottrarmi la cosa più importante che ho? Ho deciso amore mio. Ti seguirò in questo viaggio verso l'Ade, insieme vivremo in eterno, inseparabili, legati dal nostro amore. Addio mondo crudele io seguo il mio amore. Addio.

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