Scritto da: Gigliola Perin
Ho amato i tuoi occhi prima delle tue labbra, ho ascoltato la tua voce prima del tuo cuore. Ho sentito la mia anima viva mentre imparavo a conoscerti. Tu hai amato le mie parole ancor prima di conoscere i miei occhi, io ho amato te, guardando il tuo viso. Giorno dopo giorno mi facevi sentire unica, importante... le attese per vederti erano ore di macigni, le sorprese inaspettate, km macinati solo per sfiorarci la mano e bere un caffè. Piccole grandi cose che non hanno portato il colpo di fulmine, ma sei penetrato dentro l'anima fino a possederla. Quel ti amo inaspettato, il tuffo al cuore e la certezza che se anche sbagliato fosse giusto. Ci siamo dati tutto e di più, fino alla comparsa del mostro, quel tarlo che rode ed annienta il cuore. Non ero preparata a questo, poi la vita ci si è messa di mezzo, ponti così fragili che ogni passo è un rischio, e il precipizio che aspetta solo d'inghiottirci. Ogni giorno la realtà prende il sopravvento, e quel sogno, quel sentirsi parte l'uno dell'altro, s'allontana sempre più. Non riusciamo nemmeno più a parlare, ogni cosa diventa una mina pronta ad esplodere. Tu così preso dalla vita ed io con mille dubbi, costruisco muri sempre più alti per riparare il cuore, pur sapendo che non servono a nulla. Non abbiamo mai chiesto nulla, non abbiamo mai preteso nulla, se non la possibilità di vivere un sogno e trasformarlo in realtà, ma ci è negato. Nulla che nasce dal peccato vedrà mai la luce, nemmeno un amore che ha dato speranza a due cuori soli.
Composto venerdì 17 aprile 2015

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