Quanto capisco chi si arrabbia per il fallimento delle piccole cose. Quanto li capisco, quanto hanno ragione. Non sono le grandi cose che l'uomo si aspetta funzionino ma quelle piccole.
Voglio farvi un esempio.
State progettando un viaggio in Alaska a poco prezzo. Trovate le offerte dell'albergo ma non il volo, trovate il volo ma non l'affitto macchina, chiedete il prestito alla banca, tutte queste cose non collimano tra di loro. Poi l'amico disdice perché la bambina sta male e la cosa va in malora. Se non ci avete smazzato del denaro la cosa vi rode, ma d'altronde era un viaggio in Alaska. Era prevedibile che fosse complicato. No?
Tornate a casa da una giornata difficile, avete ingoiato rispostacce al capo, vostra moglie decide che dovete comprare i piselli (non quelli grandi però, quelli piccoli per la torta salata), vostro marito decide che il vostro ragù fa schifo e "mia madre lo fa meglio", il cane l'ha fatta in casa o il gatto ha vomitato il pelo sul letto. Insomma, una giornata normale. L'unica cosa che volete è seguire la vostra serie preferita al caldo sul divano, per distrarvi. Quanto è semplice. Quanto è complicato! Potrebbe saltare la corrente. Potrebbe sfondarsi il divano. Potrebbe non funzionare il telecomando. Potrebbero aver sospeso la puntata per lo speciale sull'estinzione dei panda. Potrebbe saltare l'antenna, o il decoder, o fulminarsi lo schermo. Insomma, una cagata. E voi non trovate conforto nell'unica cosa che magari, quel giovedì sera, avrebbe potuto farvi pensare ad altro.
Capite cosa intendo? Non esistono cose semplici. Punto.
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