Scritto da: Stefano Napolitano

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Sono in uno stanzone, da ore, non so più neanche quante. Non le conto più, non sono annoiato, persino quello stato è passato. Altra gente come me aspetta qui, chi più chi meno ore di me. È tutto bianco, tranne le sedie, rosse, a me sembrano strane. Esce dalla porta a vetri una signora, è bassa e bionda, un po' in carne... "signor Napolitano?" Si, rispondo, "venga", mi porta di sotto rispetto a dove eravamo prima, scendiamo delle scale, 53 per l'esattezza, le ricordo bene, sono dispari, 53. "Mi aspetti qui" La signora entra in un altra stanza, lasciandomi solo nel corridoio, è sempre tutto cosi bianco, tremendamente bianco... esce un'altra donna, questa è più bella di quella di prima, ha i capelli neri è un bel viso, ha un seno grande. Fa per rivolgermi la parola; "è lei?" Mi domanda, si, rispondo alla strana domanda. Continua; "Ci sono state delle complicazioni respiratorie, le ferite erano troppo gravi, mi dispiace, non abbiamo potuto fare nulla..." Rimango di pietra, non ci credo, non voglio crederci, mi si è gelato il sangue sentendo quelle parole, è forse un brutto sogno? Voglio svegliarmi ma non posso non è un incubo. La dottoressa ... [segue »]
Composto sabato 31 maggio 2014

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