Scritto da: Antonio Curnetta
Sono sempre un po' malinconico nel periodo di Natale. Sia che sia stato un anno pessimo o un anno splendido, comunque sta per andarsene. È come quando stai per cambiare casa, sai che nella casa in cui hai vissuto ci lasci un pezzo della tua vita, una parte di te e quindi la guardi e la riguardi prima di abbandonarla, perché sai che è l'ultima volta che la vedi. Richiami alla mente episodi, situazioni che ti rimarranno nel cuore, anche quelle che ti hanno fatto soffrire. Ricordi le persone che ti sono state accanto, che ti hanno fatto arrabbiare e poi magari gioire. Ricordi soprattutto le persone che hai perso e questo è l'ultimo anno in cui ci hai parlato o le hai potute abbracciare. È questo il momento in cui realizzi che gli anni passano in fretta, e neanche quest'anno sei riuscito a fare ciò che desideravi e se hai sbagliato, raramente la vita ti dato l'opportunità di rimediare. Magari hai superato prove importanti, ma non riesci a cancellare il dolore che ti hanno provocato. Perché il passato non sempre te lo metti alle spalle, spesso rimane sulle spalle come un fardello pesante che rallenta e ostacola il tuo cammino. Ecco perché non si dovrebbe mai stare da soli a Natale, perché tutto quello che è successo ha un senso se hai ancora una mano da stringere, una spalla su cui appoggiarti, un cuore da riscaldare. A volte deve arrivare Natale per capire quanto abbiamo bisogno degli altri.

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