Scritto da: Davide Avolio
Mi si annullò il cervello, mi si chiusero le palpebre come se non dormisse di anni; anche se probabilmente ero appena sveglio. Le mani mi tremarono e il cuore battè così intensamente e così tanto che si fece spazio fra i polmoni, spezzò le ossa della gabbia toracica e squarciò la pelle, fino a balzare fuori. Dopotutto, apparteneva a te, e senza di te la casa sua non era più il mio petto; non il mio petto senza la tua testa poggiata su di esso, tra le mie braccia. Il cuore mi cadde tra le mani, ancora pulsante e vivo mentre la mia mente s'occupava di farmi rimettere tutti i sentimenti che provavo per te. Scivolò via anche la mia anima, perduta chissà dove nei meandri dell'amore che in corpo avevo, e da quel momento il fantoccio vuoto fu abitato e regnato solamente dal dolore e dal gelo più totale.

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