Scritto da: Dario Pautasso
Ci son persone che fondano tutto il loro equilibrio, tutta la loro stabilità, su singole, grandi certezze: Dio o l'amore coniugale, o il successo, o il lavoro o la propria reputazione. Esse paiono dotate di una caparbietà oltremisura, di una spigliatezza superiore alla media e sorvolano sugli ostacoli della vita con volo leggiadro e un sorriso sempre sincero. Tutto questo finché ciò a cui s'aggrappano così saldamente, imprevedibilmente, crolla! Eccole allora perse, incapaci di poggiare un piede oltre e muovere un solo semplice passo verso un nuovo orizzonte. Poi ci son persone che apparentemente non credono a nulla, e tutto ciò che gli è propinato come certezza è vagliato dal loro intelletto, analizzato, scrutato con l'occhio vigile dell'eterno dubbioso, finché inevitabilmente non perde quel supremo valore garantito. Non disponendo di solidi appigli è assai raro vederle procedere sicure; talvolta le scorgerai ai bordi del grande sentiero della vita, derelitte, gli occhi bassi, stanche, vacillanti sui propri pensieri, mentre gli altri procedono così fermamente verso un orizzonte sicuro. Eppure non le vedrai mai vinte davvero: nel loro caos, sulle loro eterne incertezze son già gettate le fondamenta di una rinascita potente, la tenacia di altri innumerevoli passi oltre il confine stesso della propria esistenza, col volto ora fiero e alto di chi non dispone di assolute certezze, ma piccole segrete meraviglie ed un'infinita forza interiore.
Composto giovedì 18 aprile 2013

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