Scritto da: Elcoche

Il Foglio Stanco

Stanco di subire parole senza senso, create appositamente per indurre attenzione ed interesse.
Il foglio stanco si rivolse all'autore e lo pregò di smettere, non aveva molto da dire, era solo stufo di non essere valorizzato, di essere usato, impropriamente e soprattutto di non trovare mai il conforto di una considerazione. Era sempre l'inzio di uno stato, il contenitore di lacrime o di sogni, di rabbia o di passioni, ma il suo stato qual era? Dove viveva e chi si curava di lui dopo la fine della pulsione o del lavoro che aveva richiesto la sua presenza?
Senza indugio ulteriore l'autore scrisse-ti amo foglio, perché in te riesco a trovare i miei vuoti, perché in te vivo quello che non esprimo, tu sei importante, sei il mio valore più alto, sei molte più cose di quelle che dico -
In un attimo il foglio riprese vigore, si riempì di parole e cominciò a prendere forma, il foglio stanco salì sempre più in alto, cominciò a formare una catena indivisibile, foglio, dopo foglio... scalò la sua montagna e raggiunse la cima, creando il suo panorama e attendendo, con pazienza, la visita di occhi nuovi e vogliosi di fare la sua conoscenza.
Composto martedì 30 novembre 2010

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    Scritto da: Elcoche

    Commenti

    3
    postato da Deb73, il
    io dormo sempre con il foglio sotto il cuscino,lontano dagli sguardi altrui,gelosa dei pensieri ed emozioni ke condivido solo con lui.anke io amo il foglio e...la sua dolce compagnia.bella questa davvero.
    2
    postato da , il
    mi correggo...ho scritto di meglio per fortuna, si vede che è datato, soprattutto si sente.
    1
    postato da , il
    non ho mai scritto nulla di meglio, tutto d'un fiato, è perfetto, metaforicamente inciso

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