Scritto da: Cleonice Parisi

L'Orcocaio, il Guaio e il Maestro Gaio. La favola del Calamaio


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Un'Ochetta dell'Ocaio che sapeva ben usare carta e calamaio, in un giorno terribile fu rapita da un mostro temibile, da tutti detto orcocaio.
Ti mangerò con calma, cara Ochetta, eri dell'ocaio la prediletta e questa cosa a dir il vero mi diletta, perciò non avrò alcuna fretta.
L'Ochetta prese a tremare, era davvero un brutto affare, come poteva fare a scappare? Ma a quella domanda risposta non seppe trovare, e allora prese a parlare, a parlare, e a parlare... quello si che lo sapeva fare:
orcocaio lo sai che possiedo un diario?
Davvero?
Disse l'orco in un sorriso insidioso, mentre preparava un pentolone di brodo saporoso.
E secondo te, a me questa cosa quanto può interessare? Ochetta perfetta parla in fretta, il brodo ti aspetta!
In quel diario ho ben parlato del Guaio.
Del Guaio?
La parola Guaio prese a fare il girotondo nella mente dell'immondo, quando improvvisamente lo stesso disse:
Ochetta io per te rappresento un Guaio? Dimmelo ormai cosa hai da perdere, tra un istante sarai nel mio brodo.
No orcocaio tu non sei un Guaio, invero sei il Maestro Gaio.
Cosa? Oca ma dammi retta, nella pentola buttati in fretta, la tua mente è già più che cotta.
Vedi orcocaio per tutto il ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Dedica:
    Vedi Orcocaio per tutto il mondo rotondo tu sei un Guaio, ma per chi come me vede quel che sotto c'è, tu se sei il Maestro Gaio. Senza il Guaio, caro orcocaio nessuno riconoscerebbe il sapore unico ed irripetibile di un momento Gaio.

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