La Torre di Babele

La storia di quel buco nel terreno che scende giù, nessun sa fin dove, mi ha sempre affascinato. Adesso è una leggenda maomettana, ma non mi stupirei se fosse assai più vecchia di Maometto. Parla di qualcuno che si chiamavano il Sultano e Aladino, non il nostro amico della lampada naturalmente, ma anche lui collegato con geni o giganti o cose del genere.
Dicono che Aladino ordinò ai suoi giganti di costruirgli una specie di pagoda che si protendesse in alto, sempre più in alto, oltre le stelle. L'altissima per l'altissimo, come diceva la gente quando costruì la Torre di Babele. Ma quelli che costruiscono la Torre di Babele sono assai modesti e mansueti, come topi, rispetto al vecchio Aladino. Volevano soltanto una torre che raggiungesse il cielo, una cosa da niente. Egli invece voleva una torre che "oltrepassasse" il cielo, che andasse più in su senza fermarsi mai. Allora Allah lo atterrò come un fulmine che si sprofondò nella terra aprendovi un buco interminabile sì da fare un pozzo che era senza fondo come la torre che doveva essere senza cima. E giù, per questa capovolta torre d'oscurità, l'anima dell'orgoglioso sultano continuerà a cadere senza fermarsi mai.

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