Scritto da: Robert Lulie

Correre

Dopo una giornata di studio demotivante, mi ritiro in me. Prendo le mie scarpette e divento un'altra persona, dissociandomi da tutto e tutti. So che scendendo di casa diverrò libero, libero da quello che ero, e questa è la sensazione più bella dell'anima. Esco ed inizio a correre, i primi passi sono lenti, duri e macchinosi, ma dopo un po' sono al 101%. Percorro quella strada, la mia strada, che conosco meglio di chiunque altro, la stessa che mi porterà non so dove, perché ogni giorno è diversa. Scopro sempre altri vicoli nei quali risuonano i miei passi come musica facendomi sentire protetto. Dopo ascolto il mio respiro, lento, lungo e dolce, che molte volte è stato affannoso, ma altrettante volte armonioso, come oggi. Mi concentro, sono già passati 50' e dovrei tornare, ma non mi va. Continuo a correre e divengo vento, veloce e forte come lui. Penso che in questa dimensione non mi possa raggiungere nessuno, perché sto percorrendo la mia strada con il mio cuore. Aggiungo inoltre che corro anche avendo tutto, quel tutto che alla fine non è niente, poiché solo in questi momenti mi accorgo di essere innamorato della vita e di tutte le persone che ho al mio fianco. Mi guardo dentro e sono felice. Felice perché ho lei, la corsa, una delle poche cose sicure di questo mondo. Lei che ci sarà sempre perché ormai è mia amica ed è amica di tutti.

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