Poesie inserite da SergioGlauco

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Scritta da: SergioGlauco

Il castello

Diroccato, muschioso, barocco
il castello medioevale
attende con ansia
la nostra presenza.
Noi lo raggiungiamo a cavallo
traversiamo il ponte levatoio
entriamo avvolti
da fluida trepidazione.

Le sale sono ancora intatte
odorose di ferro e d'oro.
Qualche fiorellino
è spuntato sui cornicioni delle finestre.
I letti maestosi
e riccamente bordati
incutono una sottile soggezione.
Ai lati delle pareti
superbe, impettite, austere
stanno le armature
degli antichi eroi.
Tutto è ordinato
tutto è squadrato
solo briciole di polvere e muffa.

Il gigante si è svegliato
dopo un lunghissimo sonno.
Ha i capelli bianchi
la barba incolta
la pelle ruvida.
Ma la sua antica possanza
non si è dileguata.
Versa gocce
del tuo afrodisiaco profumo
adorabile fanciulla
affinché il vetusto odore
dilegui nella salsedine marina.
Composta lunedì 14 maggio 1984
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    Scritta da: SergioGlauco

    Candida luna

    Candida diletta luna!
    Come sono grandi
    i tuoi occhi.
    Com'è largo
    il tuo naso.
    Com'è vorace
    la tua bocca.
    Candida diletta luna!
    Sorridi ogni qualvolta
    bacio la mia compagna.
    Chiudi un occhio
    se dico una parola vergognosa.
    Nelle notti buie e profonde
    guidi sempre il mio cammino.
    Candida diletta luna!
    Quando scompari
    divento triste ed infelice.
    So che ritornerai
    ad allietare della tua presenza
    il cielo scuro e torbido:
    aspetto con ansia
    il tuo gradito ritorno!
    Composta lunedì 14 maggio 1990
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      Scritta da: SergioGlauco

      La mia droga si chiama Barby

      La mia droga si chiama Barby.
      Ha il colore biondo, come il tabacco
      delle piantagioni della Martinica.
      Il sapore dolce, come i sigari dell'Avana
      la pelle vellutata, come le foglie dei campi
      (di tabacco) delle Antille.
      Ho provato a fumarle tutte.
      Ma la mia droga è quella
      e quella rimarrà
      come il mio cuore, i miei occhi, la mia bocca.
      Ogni cosa al suo posto
      come i lati nel quadrato
      come i raggi nel cerchio.
      La mia droga si chiama Barby
      e di lei fumerò sino alla nausea.
      Composta venerdì 14 maggio 1976
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        Scritta da: SergioGlauco

        Come le foglie

        Come le foglie mosse dal vento
        s'agitano i miei capelli.
        I fili neri corvini s'intrecciano
        con quelli bianchi castani.
        Come foglie staccate dai rami
        scendono le mie lacrime, sull'umido selciato:
        il tintinnio è greve solenne.
        Come foglie accumulate
        nei cesti dagli spazzini
        sgranocchiano baci le coppiette, intime e sommesse.
        I baci che io non ho
        e che io vorrei, come le foglie.
        Composta lunedì 14 maggio 1984
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          Scritta da: SergioGlauco

          Melodia

          Sei fresca
          come il mattino rosato di primavera
          inumidito dalle gocce di rugiada.
          Sei spontanea
          come i fiorellini multicolori della campagna
          accesa dal sole caldo di giugno.
          Sei frizzante
          come l'acqua salata eppur tonificante
          di quel mare violetto in ottobre.
          Sei naturale
          come la luna nelle notti derene e stellate
          regina del cielo.
          Queste son le prime note
          di una melodia dolcissima
          che risuona alle mie orecchie.
          Una melodia che arricchirò
          nel lento evolversi del tempo,
          scrutando ora il tuo viso
          più segnato ma luminoso
          ora il tuo corpo
          più rotondo eppur maturo,
          mentre i minuti rintoccano veloci
          nell'orologio della vita.
          Composta mercoledì 14 gennaio 1998
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            Scritta da: SergioGlauco

            Introspezione

            Quando il cielo si chiude
            e l'aria si fa pesante
            allora riposa il mio cuore,
            le mie vene
            rallentano i loro battiti
            ed il sangue scorre in esse
            lento e fluido.
            E quando il primo fulmine
            squarcia l'erba umida della campagna
            dorme il mio io
            libero da pensieri e timori.
            E cerca l'antro oscuro
            della meditazione.
            E scende
            scende fino in fondo.
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              Scritta da: SergioGlauco

              Notte

              Il vento impetuoso del Maestrale
              che fa tremare le finestre
              i cani che abbaiano
              per chiamarsi in lontananza
              i gatti che miagolano
              nel loro contorto accoppiarsi.
              Mi alzo dal letto
              ed accendo la stufa.
              Apro la finestra
              e mi affaccio ad ammirare
              le miriadi di stelle
              che popolano il cielo.
              Cerco il carro dell'orsa maggiore.
              Accendo una sigaretta
              e rimango assorto.
              Ascolto lo stridere
              delle gomme di un auto
              che fa la gimkana
              per le vie della città.
              Poi, quando tutto
              pare ritornare tranquillo
              chiudo la finestra
              e spengo la stufa.
              Rientro nelle lenzuola ghiacciate.
              Guardo le lancette fosforescenti della sveglia:
              le tre del mattino.
              Penso al gallo
              che fra poco canterà
              a voce spiegata.
              Chiudo gli occhi
              e mi addormento.
              Composta domenica 14 maggio 1989
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                Scritta da: SergioGlauco

                Vorrei

                Vorrei essere un poeta
                per comporre le più dolci
                poesie d'amore.
                Vorrei essere uno scrittore
                oer raccontare le più drammatiche
                storie d'amore.
                Vorrei essere un musicista
                per intonare le più soavi
                melodie d'amore.
                Vorrei, vorrei.
                Quante cose vorrei essere
                per attirare su di me
                tutto il tuo amore.
                Ma la cruda e spietata
                realtà mi immiserisce
                ed annienta.
                Ed io ti amo
                ti amo, ti amo!
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