Poesie inserite da Jessica Piermatti

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Scritta da: Jessica Piermatti
Ho venduto la mia anima tempo fa
e ripudiato una gran quantità di storie.
Per non parlare poi degli anni arresi e persi gratuitamente
che ora si sommano sotto i miei occhi.
In più ci sono gli incubi che vivo anche da sveglia,
le paure in testa, il freddo e il vuoto,
e le esperienze che mi appartengono, si,
ma non si capiscono;
non si sa se sono spaventate dal futuro,
o se sono solo stanche di non servire mai a nulla.
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    Scritta da: Jessica Piermatti
    Ho atteso giorni e giorni, scrivendoti.
    Una boccata d'aria non solo nella testa,
    ma anche nello stomaco e nell'anima.
    L'attesa finì e lì avrei voluto fermare il tempo,
    trovare il tasto giusto per poter vivere di continuo quel minuto.
    Sparì all'improvviso la fragilità e la cattiva memoria
    lasciando spazio ad un cuore pieno di concretezza e leggerezza.
    Volavo con semplici salti, non toccavo suolo,
    la bocca deragliava con tutte le parole che voleva pronunciare.
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      Scritta da: Jessica Piermatti
      Gli occhi sono stanchi e affaticati
      per il troppo guardare quel riflesso sconosciuto.
      Il corpo è morbido
      e strappato dalla sua stessa anima.

      Sono zero o cento,
      cinquecento,
      a volte mille
      e altre volte cinquemila

      i toni di colori che ricoprono quelle giornate
      che corrono veloci come la luce.
      Il cuore trema come una foglia al vento,
      diventa pallido, consapevole e desideroso
      di voler smettere di riempirsi.
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        Scritta da: Jessica Piermatti
        Era più o meno a quest'ora ieri,
        sì, più o meno a quest'ora stavo come adesso,
        con un singhiozzo fermo in gola che brucia
        che asciuga lacrime non ancora nate.
        Era più o meno quest'ora ieri,
        si, più o meno quest'ora quando decisi di fermarmi
        e di ricominciare di nuovo, di crederci.
        Già, era più o meno quest'ora ieri,
        l'altro ieri e il giorno prima ancora
        quando non riuscii più a smettere.
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          Scritta da: Jessica Piermatti
          Era così, ne ero certa,
          sapevo che dietro quella porta
          c'era tutta la mia forza.

          Non bastava aprirla,
          ci ho provato tante volte,
          perché poi come una molla
          si richiudeva di scatto
          e rimaneva bloccata per giorni interi.
          Non potevo nemmeno lasciarla aperta con una sedia,
          perché troppo leggera
          per impedire alla molla di scattare.
          Non potevo sfondarla
          perché poi sarebbe caduta a terra,
          avrebbe alzato un sacco di polvere
          e ricoperto per intero le mie forze
          ed esse sono allergiche alla polvere.

          Vi dirò, ci ho provato in tutti i modi
          e all'ennesimo tentativo rinunciai.

          Finché un giorno,
          portando dei grossi scatoloni vuoti,
          chiesi aiuto ad un amico;
          lui aprì quella porta,
          mi aspettò, tenendola aperta,
          riempii di forza tutte le scatole,
          e la richiuse poi quando tornai indietro.

          Non mi è servita né la potenza né l'intelligenza,
          per aprire quella porta;
          sono bastate delle impronte nuove,
          dei capelli intrecciati
          e qualche nuvola nuova d'amore.
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