Scritta da: Gino Cesetti

a mamma

Rivedo i tuoi lineamenti
che in quel momento si erano spenti
quel viso rilassato
dopo aver tanto penato

sei stata fiera e forte
aspettando la morte
sicuramente hai lasciato
un vuoto che nessuno ha colmato

hai lasciato il mio cuore
che urla di dolore
che a distanza di anni
una tua foto mi provoca affanni

la realtà della morte
provoca un dolore forte
come poi la vita
a volte sia fatica

adesso stai lassù che vegli
sui nipoti e i tuoi figli
aspettando con serenità
quel giorno che ci riunirà
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Gino Cesetti

    Il mio funerale

    Quer giorno nun vorrò tanta gente
    solo chi ma voluto bene veramente
    l'ultimo viaggio della vita mia
    insieme a li mortacci sua

    chiedo a Cristo ancora du minuti
    pe apri e vedè in quanti sò venuti
    rendennome poi conto de stà gente
    che in vita de me nun je né fregato gnente

    allora m'avvicino quatto quatto
    pè daje un par de schiaffi a loro quattro
    e dije mo piagni che so morto
    da vivo me facevi sempre torto

    passanno pè le vie de tiburtino
    tutti diranno è morto er poro Gino!
    e altri diranno chi quello dei versetti
    già proprio lui Gino Cesetti.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Gino Cesetti

      emozionando

      Me metto qui davanti al gruppo che ho creato
      vedendo le foto che avete pubblicato
      pe n'attimo me addentro a Tiburtino
      e me ritrovo quann'ero piccolino

      de corpo la mia mente
      immortala quei momenti intensamente
      rivivendoli con voi amici cari
      come se fossimo tante vecchie comari

      con le foto e vostri commenti
      riportamo indietro e nostre menti
      ai nostri giochi ai nostri affanni
      ricordannose pure dove se lavaveno li panni

      Oggi che so adulto e pure vecchio
      me sento de svotà stò granne secchio
      in modo da buttà con fantasia
      tutta questa gran malinconia

      che quel giorno che ho lasciato tiburtino
      era morta pure na parte de Gino
      quella parte che qui ho ritrovato
      grazie a sto gruppo che se formato.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Gino Cesetti

        Il pagliaccio

        È lui il re della feste
        che fa sorridere chi è triste
        col suo naso a cipolla
        attrae al circo una gran folla

        con i giochi e le attrazioni
        fa rivivere grandi emozioni
        con scherzi sibillini
        fa divertire grandi e piccini

        ma non sempre
        il tutto riesce
        la sua vitalità
        nasce dalla sua serenità

        è un uomo pure lui ed anche se si trucca
        col cerone cappello naso finto e parrucca
        trapela dal suo fare
        l'unico suo amore

        quello per il circo e la sua gente
        quel modo di essere divertente
        e l'unica sua consolazione
        è vedere un pubblico che applaude con ammirazione.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Gino Cesetti

          Anomalia

          Un giorno incontrai per caso
          un uomo dal grande naso
          lui di tale anomalia non si lagnava
          anzi davanti ad'altri s'inirgogliva

          solo il suo naso vedeva la gente
          senza pensare che esisteva una mente
          il tale veniva additato
          come se fosse menomato

          lo stesso dimostrò con professione
          di avere doti e anche gran passione
          nella medicina era un professore
          e nella vita un gran signore

          la gente che l'additava
          lui con gentilezza compativa
          dimostrando rispetto al mondo
          che a volte vede quadrato e non tondo.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Gino Cesetti

            A padre Pio

            A San Giovanni Rotondo mè sò recato più vorte
            forse pè sfatà la sorte
            e come San Tommaso nun credevo
            a quello che tu eri già da vivo

            poi ad un tratto un profumo mi avvolse
            un fascio intenso di sopresa mi colse
            mi lasciò estasiato quel forte odorato
            da lì a poco ho capito che t’avrei adorato

            poi cominciai a capire le tue lotte
            quanno col demonio facevi a botte
            le stigmate e le tue ferite
            erano come lacrime sentite

            un granne frate cappucino
            che nella messa distribuiva pane e vino
            ed ai miscredenti
            faceva senti Dio in quei momenti

            Oh grande padre ormai Santo
            t’he chiedo d’asciuga questo mio pianto
            so’ certo che con te e il tuo oracolo
            riuscirò a superare ogni ostacolo

            ogni tanto sento la tua presenza
            che si manifesta con l’essenza
            certamente non sarò io
            a far a meno di te o Padre Pio
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Gino Cesetti
              Nel cielo scorgo le nuvole
              sembrano piccole isole
              come fossero di ovatta
              ed il vento le sballotta

              poi pian piano il bianco delle nuvole
              diventa di un grigio mutevole
              mentre un frastuono si sente
              ed il cielo s'illumina rapidamente

              ed ecco la pioggia cadere
              comincia a tintinnare che è un piacere
              fino d'intensità aumentare
              per poi lentamente finire

              le nuvole sparite nel frattempo
              lasciano spazio al bel tempo
              e un semicerchio fatto di colori
              insieme alla terra e ai sui odori

              i raggi del sole infuocati
              asciugano quei luoghi incantati
              una quiete in giro si sente
              come se non fosse successo niente.
              Vota la poesia: Commenta