Poesie inserite da Franco Paolucci

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Scritta da: Franco Paolucci

Per essere

Per essere presente, si, ci sono.
Ma, in verità, non ho certezza d'essere!
Per essere non basta certo vivere,
osservare, lottare, sopravvivere,
respirare, conoscere le scienze,
farsi idee, altre idee, e... innamorarsi,
aver voglia di abbracci e di carezze,
baciare, ribaciare, e poi sposarsi,
fare figli, allevarli, farli grandi,
soffrendo per distacchi e delusioni;
piangere soli, ridere in comune,
essere utile a tutti ed a te stesso,
incontrare il talento ed ammirarlo,
osservarsi in dettaglio in uno specchio,
e poi in più specchi ancora;
urlare tanta gioia nel godere,
tacere senza sfogo per la rabbia,
lacerarsi le carni nel soffrire,
recare aiuto a gente sconosciuta,
sperimentare la menzogna, odiarla,
cercar la verità, forse trovarla!
E tante altre cose, e tante ancora!

Tutto questo, benché abbia un valore,
non ti farà sentire in piena vita
se la presenza tua in un mondo opaco
non sarà stata in fremito sconvolta,
percossa, trascinata, violentata,
scombussolata fino al rapimento
nella marea di luce generata
dalla potenza eccelsa dell'amore.
Composta mercoledì 23 ottobre 2013
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    Scritta da: Franco Paolucci

    La poesia

    La Poesia è un seconno "Firmamento"
    che sbrilluccica drento a le parole;
    'na sorta de Maggia che spanne ar Vento
    toni e sòni de viòle e de mannole.

    A paro all'Energia che viè dar Zole
    è un rigalo de Dio, ché ner momento
    che pò intristicce tutto quer che dòle
    'st'Arte te risolleva er Sentimento.

    Dà baci! E ogni bacetto è na finezza
    rigalata da labbra musichiere
    che sprofumeno l'aria de purezza.

    chi rima canta "sgarri" e "verità".
    E sibbè ogni poeta sii un paciere
    la Poesia è protesta in libbertà!
    Composta domenica 7 luglio 2013
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      Scritta da: Franco Paolucci

      Il pozzo nel cuore

      Nel pozzo dell'Anima mia
      c'è un cerchio di pietra
      coperto dal muschio silente
      di stelle cadenti,
      da rari sospiri raccolti
      negl'anni d'Amore.

      Il sogno talvolta mi dona
      memorie soffuse
      di fievoli spicchi di Luna,
      di Soli mancati,
      di canti di donne in vigneti,
      di mosti gustosi
      e chicchi scambiati tra labbra
      umettate di baci.

      Ed ora, arrivato al confine,
      s'immerge ogni raggio
      nel buio melmoso del pozzo
      ripieno di Cielo.

      A che questo vivere strano?
      In cerca di cosa?
      Per quale Mistero chi nasce
      poi muore due volte?
      Composta mercoledì 13 marzo 2013
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        Scritta da: Franco Paolucci
        "Lentamente muore"
        Di Martha Medeiros
        (Attribuita per errore a Pablo Neruda)

        Lentamente muore
        chi diventa schiavo dell'abitudine,
        ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
        chi non cambia la marcia,
        chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
        chi non parla a chi non conosce.
        Muore lentamente chi evita una passione,
        chi preferisce il nero su bianco
        e i puntini sulle "i"
        piuttosto che un insieme di emozioni,
        proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
        quelle che fanno
        di uno sbadiglio un sorriso,
        quelle che fanno battere il cuore
        davanti all'errore e ai sentimenti.
        Lentamente muore
        chi non capovolge il tavolo,
        chi e' infelice sul lavoro,
        chi non rischia la certezza
        per l'incertezza per inseguire un sogno,
        chi non si permette almeno una volta nella vita
        di fuggire ai consigli sensati.
        Lentamente muore chi non viaggia,
        chi non legge, chi non ascolta musica,
        chi non trova grazia in se stesso.
        Muore lentamente
        chi distrugge l'amor proprio,
        chi non si lascia aiutare;
        chi passa i giorni a lamentarsi
        della propria sfortuna o della pioggia incessante.
        Lentamente muore
        chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
        chi non fa domande
        sugli argomenti che non conosce,
        chi non risponde
        quando gli chiedono qualcosa che conosce.
        Evitiamo la morte a piccole dosi,
        ricordando sempre che essere vivo
        richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
        del semplice fatto di respirare.
        Soltanto l'ardente pazienza porterà
        al raggiungimento
        di una
        splendida felicità.

        A questa poesia
        immodestamente aggiungo di mio:

        Lentamente muore

        chi non ama sufficientemente se stesso
        come espressione minuta di vita
        destinata alla rivoluzione dei Cieli,
        impegnata nella metamorfosi del Mondo:
        chi, nello slancio, erra, costruendo prigioni d’amore.

        Lentamente muore
        chi si ritiene un’unità finita,
        una goccia fluttuante
        trascinata dalle maree oceaniche del Tempo;
        chi non si dà indirizzi, pronto a cambiare indirizzo.
        Chi non ha due cuori, uno per sopportare, uno per sanguinare.

        Lentamente muore
        chi, conscio di dover morire,
        rinuncia, in vita, alla “Vita”
        sperando in una vita futura che, per certo,
        non potrà avere se non saprà arricchire
        l’immateriale “Libro della Storia”
        con una sua storia piccola, tutta strettamente personale!

        Lentamente muore
        chi corre disperatamente dietro una irraggiungibile felicità
        e non percepisce che la “Felicità”
        si identifica con il corso stesso della propria “Esistenza”,
        con la “Fatica” continua che la permea,
        generando “Amore” nelle cose visibili.
        Composta mercoledì 1 maggio 2013
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