Poesie inserite da margherita1

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Scritta da: margherita1

Pioggia senza fine

Con un boato il tuono
squarcia quel telo di ovatta
un'attimo e il lampo illumina
le strade grigie.
Piedi frettolosi calpestano
i marciapiedi affollati,
alcune spalle scontrano
il mio corpo stanco che spinto
dall'abitudine segue il percorso.
Timide gocce cadono sui
cappotti asciutti, poi incoraggiate
quelle più grosse le seguono,
esplodono per terra.
Ora il cielo ha cambiato posto
trasformandosi in mare,
l'acqua senza più freni
scroscia sui miei capelli,
sulla mia faccia
allaga i miei pensieri,
ora piango a dirotto
indisturbata da occhi curiosi,
tutto si confonde tra lacrime e pioggia
e il cielo amico ininterrotto
continua in paziente attesa
che il mio pianto abbia fine,
fino a che un raggio di sole
tra le nuvole asciughi i miei occhi.
Composta giovedì 26 gennaio 2012
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    Scritta da: margherita1

    Anno nuovo

    C'è un tempo nuovo
    arrivato all'improvviso
    come lampo d'estate.
    I giorni investiti
    in sogni supponenti
    e arroganti attese,
    è stato disdetto senza preavviso
    lasciandomi stupita
    dalle mie certezze infrante.
    Ora un'altro tempo
    bussa con nocche di ferro
    alla mia porta,
    insistente il bisogno
    di far entrare il volto nuovo,
    sarà stupito dell'insistenza
    nel presentargli la solita lista
    figlia d'inguaribile speranza.
    Composta mercoledì 18 gennaio 2012
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      Scritta da: margherita1

      Lo specchio magico

      Ho in casa uno specchio,
      la sua cornice finemente cesellata
      i suoi intagli abbracciano
      bagliori, riflessi argentei.
      Io mi specchio
      e vedo ciò che di bello
      non si può vedere,
      ma lui amico del tempo
      mi rende generoso
      quell'immagine invisibile,
      per chi vede e non sa guardare
      e da fedele compagno
      che non posso ingannare,
      pur senza mentire mi regala
      ogni giorno il meglio di me,
      E allora ritornano i mossi capelli
      e il sorriso di chi corre
      a capofitto incontro alla vita.
      Patto inviolabile d'affetto
      tra il me che fui e il me che sono.
      Composta sabato 14 gennaio 2012
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        Scritta da: margherita1

        Guarda

        Davvero le mie vesti son fatte d'aria?
        Davvero non vedi attraverso me?
        Qui proprio al centro batte il cuore,
        con rumore sordo e doloroso,
        batte con ritmo strano e convulso,
        si contorce, si espande, si amplia
        a dismisura tanto da contenere l'impossibile.
        Ascolta lo senti?
        Davvero i miei occhi son trasparenti?
        Non vedi l'esplosione di luce tra le ciglia?
        Non vedi come cambiano colore
        solo al suono della tua voce?
        Guardami con occhi nuovi,
        ascoltami con la voce del cuore,
        parlami con parole che solo tu conosci,
        e io prenderò forma e corpo,
        apparirò per incanto come mai hai visto,
        il battito che sentirai sarà assordante
        e luce avvolgerà ogni cosa.
        E il miracolo di sempre si compirà.
        Composta sabato 14 gennaio 2012
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          Scritta da: margherita1

          Primo Bacio

          Ricordo quel giorno com'eri elegante
          calzoni neri a zampa d'elefante,
          la camicia stretta stretta a fiori
          un'esplosione di luci e di colori,
          io per sembrare un po' più grande
          portavo una mini corta a mezze gambe,
          c'eravamo visti una volta sola
          solo un sorriso, neppure una parola.
          Ti riconobbi dal tuo fare strafottente
          mentre ridevi forte in mezzo alla gente.
          Io dopo un'ora a far tappezzeria
          presi la borsa per andare via,
          a un tratto la tua mano mi cinse la vita
          "Cenerentola dov'eri finita?,
          Ti ho cercata ma ti ho perso di vista,
          presa per mano mi portasti al centro della pista,
          posi le mani sulle tue spalle fiorite
          sentivo sulla schiena le tue dita.
          Sulla tempia appoggiasti il mento
          ricordo bene quel momento,
          dicesti, "senti Wess ti piace la canzone?"
          dentro lo stomaco sù e giù un 'ascensore.
          Risposi "sì è un disco molto bello!"
          non capivo che era un tranello,
          alzai gli occhi per guardarti in viso
          e tu mi baciasti all'improvviso
          prima dolce, a fior di labbra, leggero
          poi pian piano diventò un bacio vero.
          Composta martedì 20 dicembre 2011
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            Scritta da: margherita1

            Il muro di parole

            Mi scagli addosso le parole
            che come pietre mi colpiscono
            lasciando ferite che non si rimarginano.
            Le parole che dici escono a caso
            si accavallano una sull'altra,
            prendono forma, peso e si
            rovesciano su di me senza
            che io possa fermarle.
            Resto muta senza riparo.
            Poi torna il silenzio, e tu
            ormai pago delle tue ragioni,
            torni a posare il capo
            sul mio grembo, come un bambino
            che cerca il perdono,
            ma la mia mano si ferma in attesa
            senza riuscire a posarsi sui tuoi capelli.
            Dammi tempo, le parole che hai lanciato
            non sono riuscita a schivarle e
            mi hanno colpita dritto al cuore,
            che ora dolente cerca una scusa
            perché questa mano possa
            posarsi ancora sul tuo capo,
            troppe volte hai parlato,
            troppe volte ho taciuto.
            Ora alzati, raccogli quelle pietre
            posale una sull'altra fino
            a costruire un muro, perché tu possa vedere
            come è alto e che tu possa capire
            che quel muro che tu stesso hai costruito
            ci divide irrimediabilmente e non
            potrà più essere abbattuto.
            Composta mercoledì 4 gennaio 2012
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              Scritta da: margherita1

              Il vuoto

              Tutto è rimasto così immobile
              e fermo come tu l'hai lasciato.
              L'armadio e i cassetti vuoti
              confermano quel silenzio
              così insolito che picchia in testa.
              Non apro le finestre
              per non far uscire il tuo
              odore che hai dimenticato
              di portare via,
              Il letto ancora sfatto
              conserva il tuo sonno,
              il bicchiere sul tavolo
              dove ha bevuto l'ultima volta,
              tutto ancora parla di te,
              eppure non sento i soliti rumori.
              Tutto tace.
              È rimasto solo fermo nell'aria,
              il tonfo forte della porta che
              hai sbattuto andandotene,
              non hai lasciato nulla
              che faccia pensare al ritorno.
              Hai dimenticato solo di
              portare via me, che resto
              muta davanti al vuoto
              con cui dovrò fare i conti.
              Composta mercoledì 4 gennaio 2012
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                Scritta da: margherita1

                Com'è bella la sera!

                Seduta sul vecchio gradino
                col naso in sù guardo la notte,
                intorno nel buio si sentono
                i rumori del bosco.
                Le stelle si sono date appuntamento
                tutte insieme stanotte e pulsano
                sprofondate nel blu.
                La luna diffonde quel chiarore
                che si perde alla vista,
                a far luce nel buio solo le lucciole
                che si rincorrono gioiose
                e la sigaretta accesa che mi localizza
                con un puntino rosso tra loro.
                L'aria si è fatta fredda e si posa
                sulle mie spalle accaldate.
                Tutto dorme, tutto riposa,
                la natura ha lavorato duro
                tutto il giorno e ora tace appagata.
                Inutile porsi domande
                davanti a tanto stupore.
                Aspiro il profumo di quel silenzio
                così assordante.
                Spengo la sigaretta con cura
                e vado a dormire.
                Dalle persiane aperte tutto
                il cielo è racchiuso nel riquadro
                della finestra.
                I grilli laggiù lontano cantano
                al mio sonno sereno e mentre
                si chiudono gli occhi ormai vinti
                nel buio penso a domattina
                a quando il primo raggio di sole
                mi troverà qui svegliandomi
                con l'aria fresca del mattino.
                Composta sabato 31 dicembre 2011
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                  Scritta da: margherita1

                  La lacrima

                  Lo sguardo si fa liquido
                  l'azzurro si perde nel grigio,
                  dei miei occhi,
                  le immagini si deformano
                  lentamente fino a perdere
                  i loro contorni.
                  Le ciglia si affannano a
                  trattenere quella piccola
                  forza ondosa che ora preme
                  con più vigore.
                  E poi prepotentemente
                  senza alcuna autorizzazione,
                  si insinua lenta,
                  si attarda un attimo solo
                  come a controllare il percorso,
                  si sporge pericolosamente
                  sul bordo e poi decide
                  di lasciarsi andare.
                  Ecco ora la lacrima
                  scende adagio come
                  sciatore provetto, solca
                  una guancia, curva sull'angolo
                  della bocca, poi si arresta.
                  Piccola, brillante nata da
                  madre Tristezza e padre Rimpianto
                  di una vita che dura
                  un battito di ciglia
                  che ti spazza via.
                  Composta sabato 31 dicembre 2011
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                    Scritta da: margherita1

                    Non ci sei mai stato

                    Si racconta ciò che si conosce
                    ed io di te non so nulla,
                    eppure potrei parlare di te
                    per ore e ore,
                    inventando vocaboli nuovi
                    creati nella mia mente malata
                    solo per raccontare di te,
                    potrei ritagliare come piccole foto
                    ogni tua espressione
                    e farne un'album da sfogliare
                    per non perdere ogni sfumatura
                    di quell'emozione che non sai,
                    e poi per non perderti nel tempo
                    seguirti in quei luoghi dove tu sei
                    e che non vedrò mai,
                    ma basterà sentire un luogo un nome
                    ed io accoccolata nel ricordo che svanisce
                    sfogliando il tempo passato
                    tornerò là dove ancora sei.
                    Composta lunedì 19 dicembre 2011
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