Poesie inserite da Daniele De Patre

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Scritta da: Daniele De Patre

Non temere

Non temere se ti dicono che quello che pensi è sbagliato
non temere se ti dicono che quello che affermi è sbagliato
non temere se ti dicono che quello che fai è sbagliato
non temere se ti dicono che la tua vita è stato un fallimento
non temere se ti dicono che non sei in grado di produrre bene
non temere se ti dicono che gli altri sono migliori di te
non temere se ti dicono che non sei nessuno
puoi non temere tutto questo... solo se temi il signore!
Composta domenica 22 aprile 2012
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    Scritta da: Daniele De Patre

    OLTRE IL BUIO…

    Quando nella tua vita vedi solo il buio, guardati intorno, potresti scorgere un po' di luce; semmai non dovessi vederne guarda attentamente oltre: un piccolo sprazzo dovresti scorgerlo. Se anche li dovessi restare deluso guarda in alto: è vero potresti vedere altro buio. A questo punto guarda ancora più su. Ricordalo sopra le nuvole c'è il sole, c'è il Sereno!
    Composta domenica 8 aprile 2012
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      Scritta da: Daniele De Patre

      Il mare e la vita

      Stamattina mi sono per un attimo seduto in riva al mare, pensavo...
      Il mare è silenzioso; la vita pure lo è.
      Il mare è rumoroso; anche la vita.
      Il mare può essere calmo o burrascoso; pure la vita.
      Il mare con le sue onde avanza per poi ritirarsi e quindi di nuovo avanti; nella vita così avviene.
      Il mare è profondo, più vai giù e più scopri il mistero; anche nella vita è così: più scavi nei cuori e più è affascinante.
      Il mare riserva sorprese; la vita lo stesso, basta cercare...
      Il mare è immenso; la vita... di più!
      Composta lunedì 26 marzo 2012
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        Scritta da: Daniele De Patre

        UNA SEMPLICE PORTA

        Esiste una porta capace di dividere spesso due mondi, quello all'interno e quello esterno, apparentemente e forse completamente diversi. Basta varcarla ed ecco sovrapporsi, alternarsi, scatenarsi reazioni e sentimenti veri, dei più svariati: gioia, tristezza, emozione, speranza, commozione, incertezza, pianto, attesa, dolore, soprattutto dolore. L'unica porta capace di tanto, è quella di un ospedale. Una semplice porta...
        Composta lunedì 20 febbraio 2012
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          Scritta da: Daniele De Patre
          C'erano una volta due persone, Primo e Ultimo.
          Primo diceva di sapere sempre tutto,
          Ultimo cercava di sapere.
          Primo diceva che non si fidava di nessuno,
          Ultimo diceva di voler prima conoscere e poi giudicare.
          Primo pensava di essere il migliore,
          Ultimo cercava di non essere il peggiore.
          Primo pensava di essere il più sfortunato,
          Ultimo pensava che ci fosse qualcuno meno fortunato di lui.
          Primo pensava che il prossimo non aveva bisogno di nulla,
          Ultimo pensava di avere qualcosa da poter dare al prossimo.
          Primo diceva che avrebbe fatto tanto, Ultimo.
          Non so voi, ma io ammiro tanto Ultimo!
          Composta venerdì 3 febbraio 2012
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            Scritta da: Daniele De Patre
            Sono in una stanza,
            c'è una moltitudine di persone.
            In tanti, forse tutti mi pare che urlino,
            saltino, fanno un gran frastuono.
            Sembra che tutti gioiscano, siano allegri.
            Non comprendo il motivo.
            Mi avvicino ad una persona chiedendogli
            il motivo di tanta goliardia.
            Mi risponde:
            non lo so!
            Incuriosto vado al secondo;
            alla mia domanda su cosa stia accadendo
            mi risponde:
            che ne so io!
            La curiosità diventa asfissiante
            e vado al terzo.
            Alla solita domanda risponde:
            a me lo chiedi?
            Faccio l'ultimo tentativo,
            ci sarà qualcuno che sappia rispondermi.
            Al solito quesito, ecco la risposta:
            non so, seguo gli altri.
            A questo punto comprendo
            che c'è qualcosa di anomalo.
            Tra spintoni, sguardi strani, urla tremende,
            mi allontano.
            Mi metto tutto solo ad un angolo
            per cercare di capire
            cosa stia accadendo.
            Osservo, scruto
            tutto mi sembra strano.
            L'idea di andare in quella bolgia
            nemmeno mi sfiora.
            Decido a questo punto
            di allontanarmi da quell'angolo.
            Supero una porta con una speranza.
            Mi chiedo:
            dall'altra parte ci sarà qualcuno
            in grado di rispondermi?
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