Le migliori poesie inserite da CARLA CHIANESE

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Scritta da: CARLA CHIANESE

Fragile creatura

Di così tanta pena ti struggi,
mia fragile creatura
e a meno non posso far,
di donarti il mio timido cuore
che colmo di tanta tenerezza,
si consuma per te.
E in egual misura si mostra ai tuoi occhi,
triste e felice,
ma dubbioso mai,
con il suo impeto vorace,
si sazierà della tua anima,
come un vento ingordo e prepotente
a risucchiar le immagini avverse
e le polveri insidiose,
lascerà al suo passaggio
acque limpide e cieli tersi
nel tuo petto tremante e insicuro...
Composta martedì 26 luglio 2011
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    Scritta da: CARLA CHIANESE
    Tu,
    che assomigli ad una carezza leggera del vento,
    e non sai di quanta infinita ricchezza
    è colmo il tuo cuore,
    che meravigliosa creatura che sei!
    Perché quando sorridi,
    rassereni l'animo mio,
    perché Tu, fragile creatura,
    quando taci,
    ti liberi in una voce che non ha parole.
    Perché nel tuo silenzio
    non smetto di ascoltarti
    perché Tu, nei miei sogni...
    ... perché Tu, dei miei sogni
    sei il risveglio insperato,
    perché non ricordo tanto desiderio nel dormire,
    quanto nel trovarmi sveglia,
    perché mai avrei immaginato
    di ritrovarti in entrambe le occasioni.
    Allora Tu, mia tenera creatura,
    fa di me ciò che vuoi!
    perché io pendo come una corda di violino
    sospesa sul tuo cuore
    ... una corda che vibra ogni qual volta i tuoi battiti
    scandiscono l'amore che hai per me...
    e non importa quanto dolore
    sia annidato nel mio cuore,
    perché troverò nella tua felicità
    la mia gioia più immensa.
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      Scritta da: CARLA CHIANESE

      Respiro fugace

      Tra un alito di vento
      e un soffio di rugiada
      ritrovai il tuo respiro fugace...
      ... solo il tempo di un attimo,
      poi svanì
      tra l'àere dolce del tramonto.
      Nulla mi lasciò,
      se non il suo tepore
      a provocar brividi maliziosi
      sulla pelle tesa dal suo breve apparire.
      E ancor non m'abbandona
      e ancor non s'acquieta
      l'impudente desiderio
      che da uno scritto si levò
      verso l'ombre della luna
      per tramortir le fragili membra
      che di tal tormento s'allietarono.
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