Poesie inserite da circe

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Scritta da: circe

HOME

Arundhati Subramaniam
Dammi una casa
che non sia mia,
dove possa entrare e uscire dalle stanze
senza lasciar traccia,
senza mai preoccuparmi dell'idraulico,
del colore delle tende,
della cacofonia dei libri vicino al letto.

Una casa leggera da indossare,
in cui le stanze non siano intasate
delle conversazioni di ieri,
dove l'ego non si gonfia
a riempire gli interstizi.

Una casa come questo corpo,
così aliena quando provo a farne parte,
così ospitale
quando decido che sono solo in visita.

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In lingua originale:

HOME

Give me a home
that isn't mine,
where I can sleep in and out of the rooms
without a trace,
never worrying about the plumbing,
the colour of the curtains,
the cacophony of books by the bedside.

A home that I can wear lightly,
where the rooms aren't clogged
with yesterday's conversations,
where the self doesen't bloat
to fill in the crevices.

A home, like this body,
so alien when I try to belong,
so hospitable
when I decide I'm just visiting.
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    Scritta da: circe

    Mediterraneo diving center

    Scavato da ingordigia umana e acqua,
    saccheggiato ogni suo sogno
    Nadir è un pezzo di ferro corroso dalla salsedine
    con la speranza ancora in tasca, pagata a peso d'oro
    l'ago della bilancia ora punta immobile lo zero
    nemmeno ai pesci rimangono ossa da spolpare
    giace assieme a molti altri,
    memorie di uomini affondate in un miraggio
    ancorate a questo mare in grembo alla terra
    un cimitero senza croci dove non si celebrano funerali.
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      Scritta da: circe

      A volte la montagna va da Maometto

      Ecco tutto è perduto
      nel tempo di un cenno d'intesa
      ora... nulla più esiste
      questa specie di centro commerciale (qualcuno lo chiama vita)
      adesso... spazzato via, raso al suolo
      annullato da un volto di donna tuffato dentro al mio
      un semplice sorriso sincrono appena accennato
      sorriso a tutto viso senza scoprir denti
      diretto come un pugno
      a riappiccare incendi nello stomaco
      a far evaporare lacrime prigioniere di un ego prepotente
      Africa...
      un giorno spero poter tornare.
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        Scritta da: circe

        Margem

        A mollo
        nelle acque tiepide del mio mare così ben stirato,
        non m'accorsi di quell'onda ruggente
        piena di pensieri arrotolati dentro una coperta sporca d'insonnia.
        Io, trascinata, sbattuta, capovolta, senza sapere dove fosse il fondo e dove l'aria.
        Solo la sorte mi ha scaraventata sulla riva appena in tempo
        ancora siedo lì, ad un passo dal margine di quel buco nero che solo raramente libera indenni i suoi ostaggi.
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          Scritta da: circe

          Hombre que mira al cielo

          Mentre passa la stella cadente
          raccolgo in questo desiderio istantaneo
          cumuli di desideri profondi e prioritari
          per esempio che il dolore non mi spenga la rabbia,
          che l'allegria non smonti l'amore mio,
          che gli assassini del popolo trangugino
          i loro molari canini e incisivi
          e si mordano giudiziosamente il fegato
          che le sbarre delle celle
          diventino di zucchero o si pieghino di pietà,
          e i miei fratelli possano fare di nuovo
          l'amore e la rivoluzione
          che quando affronteremo l'implacabile specchio
          non malediciamo né ci malediciamo
          che i giusti vadano avanti,
          anche se sono imperfetti e feriti
          che vadano avanti caparbi come castori,
          solidali come api, agguerriti come giaguari
          e impugnino tutti i loro no
          per insediare la grande affermazione
          che la morte perda la sua schifosa puntualità
          che quando il cuore uscirà dal petto
          possa trovare la via del ritorno
          che la morte perda la sua schifosa
          e brutale puntualità,
          ma se arriva puntuale, che non ci colga
          morti di vergogna
          che l'aria torni ad essere respirabile e di tutti
          e che tu ragazzina
          resti allegra e addolorata,
          mettendo nei tuoi occhi l'anima
          e inoltre la tua mano nella mia mano,

          e nient'altro
          perché ormai il cielo è di nuovo torvo
          e senza stelle
          con elicottero e senza dio.

          Hombre que mira al cielo

          Mientras pasa la estrella fugaz
          acopio este deseo instantáneo
          montones de deseos hondos y prioritarios
          por ejemplo que el dolor no me apague la rabia
          que la alegría no desarme mi amor
          que los asesinos del pueblo se traguen
          sus molares caninos e incisivos
          y se muerdan juiciosamente el hígado
          que los barrotes de las celdas
          se vuelvan de azúcar o se curven de piedad
          y mis hermanos puedan hacer de nuevo
          el amor y la revolución
          que cuando enfrentemos el implacable espejo
          no maldigamos ni nos maldigamos
          que los justos avancen
          aunque estén imperfectos y heridos
          que avancen porfiados como castores
          solidarios como abejas
          aguerridos como jaguares
          y empuñen todos sus noes
          para instalar la gran afirmación
          que la muerte pierda su asquerosa puntualidad
          que cuando el corazón se salga del pecho
          pueda encontrar el camino de regreso
          que la muerte pierda su asquerosa
          y brutal puntualidad
          pero si llega puntual no nos agarre
          muertos de vergüenza
          que el aire vuelva a ser respirable y de todos
          y que vos muchachita sigas alegre y dolorida
          poniendo en tus ojos el alma
          y tu mano en mi mano

          y nada más
          porque el cielo ya està de nuevo torvo
          y sin estrellas
          con helicóptero y sin dios.
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            Scritta da: circe

            Figli dell'epoca

            Siamo figli dell'epoca,
            l'epoca è politica.

            Tutte le tue, nostre, vostre
            faccende diurne, notturne
            sono faccende politiche.

            Che ti piaccia o no,
            i tuoi geni hanno un passato politico,
            la tua pelle una sfumatura politica,
            i tuoi occhi un aspetto politico.

            Ciò di cui parli ha una risonanza,
            ciò di cui taci ha una valenza
            in un modo o nell'altro politica.

            Perfino per campi, per boschi
            fai passi politici
            su uno sfondo politico.

            Anche le poesie apolitiche sono politiche,
            e in alto brilla la luna,
            cosa non più lunare.
            Essere o non essere, questo è il problema.
            Quale problema, rispondi sul tema.
            Problema politico.

            Non devi neppure essere una creatura umana
            per acquistare un significato politico.
            Basta che tu sia petrolio,
            mangime arricchito o materiale riciclabile.
            O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
            si è disputato per mesi:
            se negoziare sulla vita e la morte
            intorno a uno rotondo o quadrato.

            Intanto la gente moriva,
            gli animali crepavano,
            le case bruciavano e i campi inselvatichivano
            come nelle epoche remote
            e meno politiche.
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              Scritta da: circe

              La luna

              La luna si può prendere a cucchiaiate
              o come una capsula ogni due ore.
              È buona come ipnotico e sedativo
              e solleva

              anche quelli che si sono intossicati di filosofia
              Un pezzo di luna nella tasca
              è amuleto migliore di una zampa di coniglio:
              serve per trovare chi si ama,
              e per allontanare i medici e le cliniche.

              Si può dare come dolce ai bambini
              quando non si sono ancora addormentati,
              ed alcune gocce di luna negli occhi degli anziani
              li aiutano a spegnersi in pace.

              Metti una foglia tenera della luna
              sotto il tuo cuscino
              e guarderai quello che hai voglia di vedere.
              Porta sempre una boccetta dell'aria della luna
              per quando anneghi,
              e dà la chiave della luna
              ai carcerati e ai disincantati.

              Per i condannati a morte
              e per i condannati a vita
              non c'è migliore stimolante che la luna
              in dosi precise in dosi controllate.

              La luna

              La luna se puede tomar a cucharadas
              o como una cápsula cada dos horas.
              Es buena como hipnótico y sedante
              y también alivia
              a los que se han intoxicado de filosofía
              Un pedazo de luna en el bolsillo
              es el mejor amuleto que la pata de conejo:
              sirve para encontrar a quien se ama,
              y para alejar a los médicos y las clínicas.
              Se puede dar de postre a los niños
              cuando no se han dormido,
              y unas gotas de luna en los ojos de los ancianos
              ayudan a bien morir

              Pon una hoja tierna de la luna
              debajo de tu almohada
              y mirarás lo que quieras ver.
              Lleva siempre un frasquito del aire de la luna
              para cuando te ahogues,
              y dale la llave de la luna
              a los presos y a los desencantados.
              Para los condenados a muerte
              y para los condenados a vida
              no hay mejor estimulante que la luna
              en dosis precisas y controladas
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                Scritta da: circe

                Confini

                Ti osservo combattere
                tra il timore e il desiderio di andar via
                ti vedo alterare la realtà
                ragionando tra il possibile e le tue fragilità
                rinchiuso in una stanza
                con l'anima di polvere
                segni nella tua mente
                confini invisibili
                così presenti da sembrare invalicabili
                siamo così vicini ma irraggiungibili
                io vorrei portarti via, dove batte forte il cuore
                e respirare insieme tutta l'aria che si può
                uscire allo scoperto in fondo non è così male
                Invece ti sento allontanare da me
                la tua assenza mi distrugge.
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                  Scritta da: circe

                  Nonna papera in azione

                  Nel rosso d'uovo si affaccia il tuo sorriso universale
                  Nella tua bocca socchiusa profumo di riso basmati e latte di cocco
                  In due gocce di cognac sfumano le iridi dei tuoi occhi ramati
                  Tra i capelli soffici fragranza di mandorle amare
                  E i baffi curiosi del gatto dietro la finestra si interrogano sull'ennesimo delitto gastronomico.
                  Composta mercoledì 19 dicembre 2012
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