Le migliori poesie inserite da circe

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Scritta da: circe

Foglietto illustrativo

Sono un tranquillante,
Agisco in casa,
funziono in ufficio,
affronto gli esami,
mi presento all'udienza,
incollo con cura le tazze rotte -
devi solo prendermi,
farmi sciogliere sotto la lingua,
devi solo mandarmi giù
con un sorso d'acqua.
So come trattare l'infelicità,
come sopportare una cattiva notizia,
ridurre l'ingiustizia,
rischiarare l'assenza di Dio,
scegliere un bel cappellino da lutto.
Che cosa aspetti -
fidati della pietà chimica.
Sei un uomo (una donna) ancora giovane,
dovresti sistemarti in qualche modo.
Chi ha detto che la vita va vissuta con coraggio?
Consegnami il tuo abisso -
lo imbottirò di sonno.
Mi sarai grato (grata) per la caduta in piedi.
Vendimi la tua anima.
Un altro acquirente non capiterà.
Un altro diavolo non c'è più.
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    Scritta da: circe

    Figli dell'epoca

    Siamo figli dell'epoca,
    l'epoca è politica.

    Tutte le tue, nostre, vostre
    faccende diurne, notturne
    sono faccende politiche.

    Che ti piaccia o no,
    i tuoi geni hanno un passato politico,
    la tua pelle una sfumatura politica,
    i tuoi occhi un aspetto politico.

    Ciò di cui parli ha una risonanza,
    ciò di cui taci ha una valenza
    in un modo o nell'altro politica.

    Perfino per campi, per boschi
    fai passi politici
    su uno sfondo politico.

    Anche le poesie apolitiche sono politiche,
    e in alto brilla la luna,
    cosa non più lunare.
    Essere o non essere, questo è il problema.
    Quale problema, rispondi sul tema.
    Problema politico.

    Non devi neppure essere una creatura umana
    per acquistare un significato politico.
    Basta che tu sia petrolio,
    mangime arricchito o materiale riciclabile.
    O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
    si è disputato per mesi:
    se negoziare sulla vita e la morte
    intorno a uno rotondo o quadrato.

    Intanto la gente moriva,
    gli animali crepavano,
    le case bruciavano e i campi inselvatichivano
    come nelle epoche remote
    e meno politiche.
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