Secondo amore

Come una fenice suicida
che si smorza e non risorge,
così io mi ero accasciata.
Il sentimento maltrattato
aveva fatto propria in me
la fragilità di un albero di cenere.
Poi tu, acino di zucchero incendiato,
insabbiato tra i grani non ancora caduti
di quella mia clessidra sbeccata.
Se ora il costato mi trabocca
di argento e caramello
è solo ad opera della tua incandescenza.

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    Ha partecipato al concorso
    Come un granello di Sabbia

    Commenti

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    2
    postato da , il
    Hai ragione Gaetano, mi fai capire il significato, troppe metafore.
    1
    postato da , il
    non capisco se mi piace o no.
    ma questo è già forse un complimento :-)

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