Scritta da: peo

Chiaroscuro

Fuori un pallido sole ingiallisce tutte le cose
dai rami del mandorlo le poche foglie rimaste
aleggiano nell'aria un ultimo vibrante saluto

Poi è la terra nuda, le sue spoglie brune, le sue lande brulle
alternanza di pianure e di poggi dove
prati verdeggiano distese di pascoli e
nevi biancheggiano al sommo di giogaie ceruli

Tiepida sera d'Ottobre
ombre protendono e dilatano agitate dal vento
parole, irte di sguardi, convergono clandestine verso coltri insonni dove nebbie sanguinolenti fagocitano pensieri privi di sogno

Dalla mano tremula
pugnali argentei scindono auree ansanti in sussulti fievoli che
un discernere stolto amplifica ed accresce in fantasmi di cera

Piccola amata speranza
nella luce che si attarda la sera avanza greve
ottenebrata da futuri incerti e destini astrusi
pensieri presagiti, adusi e perduti
smarriti adagi di mondi lontani
reminiscenze di nobili voci che
sullo sfondo intagliato di scintillanti cieli amaranto
mestano morte e resurrezione in echi prodighi d'attese e
scie vermiglie in abbacinanti trasposizioni di colore
sfumando, abbuiate nell'ora solitaria del tramonto

Nell'ora cercata e necessaria dell'assenza e del perdono.

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    Scritta da: peo
    Ha partecipato al concorso
    Come un granello di Sabbia

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