Scritta da: Patrice Sangiorgio

Stigmate

Il vento inesausto
disegnava a strappi sul viso
la larga macchia viola del giorno morente
chiudevo gli occhi per dare un contorno preciso ad alcuni volti del mio passato
li riaprivo e sparivano
grumi nello sfondo di rancori
confusi in addii imprevisti
mischiati tra la folla di gesti quotidiani
lasciati
nel silenzio compito
di parole orfane
quando si sognava altro.

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