Scritta da: dax

Riflessioni

Ecco il Dio grande ed infinito
che sollevando il possente braccio
dice "vieni valica l'abisso".

Torneremo alla casa del Padre
liberi dalle angosce della vita.

Solitari s'ergeremo dalla materia
verso il sole spirituale,
verso l'eterno divenire.

Il nostro corpo gettato alle ortiche
nella terra, dimenticati dai viventi,
renderemo alla natura i nostri umori
mortali per dar vita ad un fiore,
ad una pianta che regalerà ossigeno
e vita ai nostri figli.

Ci inoltreremo nel silenzio
della natura spirituale
nei Campi Elisi dei nostri padri antichi.

Nelle città spirituali incontreremo
i santi del passato.
Coloro che hanno capito
il significato della vita,
coloro che si sono sollevati
sopra le passioni, le iniquità
riconoscendo nella giustizia
nella libertà il vero traguardo
dell'esistenza umana.

Non i potenti non i dittatori
non gli omicidi non gli usurai
incontreremo, ma coloro
che si sono fatti bambini
coloro che hanno accolto il prossimo
malgrado gli errori, i peccati
le debolezze avute in eredità
dalla materia grezza,
nata dagli abissi del tempo
e dell'evoluzione.

Plasmata dalla nostra
spirituale esistenza
la materia s'è evoluta
nei tempi cosmici
aggrappata alla terra primordiale.

Da atomi di vita
fino raggiungere l'apoteosi,
il corpo umano in cui s'è incarnato
il Demiurgo il Dio Vivente
principio dell'evoluzione.

Il Cristo Cosmico padrone
dei tempi innumerevoli,
delle dimensioni parallele,
degli universi infiniti.

Il Grande Artigiano
eternamente vivente.
Composta nel dicembre 2007

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    Info

    Scritta da: dax
    Riferimento:
    La prima strofa è tratta dal libro dei morti (antichi Egizi) capitolo LXIV.

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