Scritta da: xego
Sogni d'un pomeriggio di primavera
circondati da monotoni quadri
sono succube del mio male
ogni dì un nuovo nato
in un mondo così irreale
che par vero
s'un giorno mi sarà grato
mi desterò in quei sogni
e allora riderò
riderò e ancora riderò
ma attento signor presidente
che ogni uomo è di carne
prima che di animo
ed i fantasmi esistono
nell'attimo in cui sai che potrebbero
che un dì non sarai più tale
se non saprai esser umile.

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    Scritta da: xego

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    Il mondo irreale alberga in noi e come suono ci riporta alla vita, l'averlo messo nella tua poesia dà un senso di maggiore credibilità e originalità.

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