Scritta da: Tritter33

Ulisse

Libera il mio cuore!
Oh fata delle mille meraviglie,
lasciami andare ora più che mai.

Solo su questa zattera
ora piango lacrime di dolore
ma almeno so che la mia terra presto ritroverò.

Il mio cuore già batte per lei,
prigioniero son io che di terra in terra
vado speranzoso.

Fui schiavo di passioni
prima più che mai però
della divina superbia (1)

che li ignavi dei
a me affidarono per
sorte e volere.

Calipso ninfa!
La tua bellezza mi rende cieco
ma il mio fato è ben diverso dal tuo.

Mortale è Ulisse d'Itaca,
il mio posto è tra le braccia di Penelope
e non tra gli Eterni.

Cuore solitario va, resta e spera
che del fortunato il destino presto s'avvera;
il fedele torna ed è subito sera.

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    Info

    Scritta da: Tritter33
    Riferimento:
    Superbia (1) : da intendere come ragione, intelletto, astuzia.

    Sono un ragazzo di 17 anni ed ho scritto questa poesia, come tutte le mie poesie, in un momento d'ispirazione durante la notte.

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