Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Quand'ero bambino tagliavo ginestre
sui monti verdi del mio paese lucano.
I fiori raccolti in piccoli gesti
li gettavo lungo le strade strette
passando il corpo di Cristo benedetto.
I fili verdi appesi in cantina oscura
guardavano le sorbole ancora immature.

Sui burroni della memoria infantile
rivedo strani volti con rughe antiche.
Buoi che tiravano un traino di legno,
bambini aggrappati fino alla cappella.
Asini che ragliavano nelle loro stalle
muli che aiutavano ad essere stanchi.

Era un paese con molti calli nelle mani,
donne austere chiuse nei propri guai.
Era una famiglia senza umani confini
dove tutti erano zii, compari e vicini.
C'era un giardino con aquila e cannone
ricordando la guerra e i morti d'allora.

Quand'ero bambino lavoravo per gli altri
per mangiare pane e portare le scarpe.
Raccoglievo legna e lavavo le scale
ma ero libero per correre e cantare.
Oggi da grande, calvo e con barba,
ricordo il bosco e l'odore a vino cotto.

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